Osaka Castle Park è stato per me un abbraccio verde, l’ultimo grande respiro prima della fine del viaggio. Circondata da fossati, mura imponenti e alberi secolari, la fortezza si erge con eleganza, specchio della potenza e della storia del Giappone feudale.
Andiamo in cima alla torre, meglio le scale o l’ascensore?
Per chi non vuole affrontare le scale, all’interno del castello di Osaka c’è un comodo ascensore che porta direttamente in cima, dove si apre una terrazza panoramica con vista mozzafiato sulla città. Un contrasto curioso tra la modernità dell’impianto e la storia millenaria racchiusa nelle mura.
Mentre camminavo nel parco, tra sentieri silenziosi e turisti discreti, mi sentivo piena di gratitudine. Il castello, con le sue tegole dorate e il cielo riflesso sulle pareti bianche, mi è sembrato un luogo sospeso tra forza e bellezza, tra guerra e pace.
Non ho visitato solo un edificio, ho salutato un Paese che mi ha dato tantissimo. Il Giappone l’ho attraversato con rispetto, cercando ogni giorno di capire qualcosa in più. E mentre mi allontanavo dal castello, già mi mancava tutto: i templi, i ciliegi, i silenzi, le sorprese quotidiane, la gente.
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