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mercoledì 16 dicembre 2020

Viaggio in Olanda - Amsterdam - Il Museo Vincent Van Gogh - 1



A fine agosto di quest'anno sono riuscita a fare un viaggio in Olanda. Non c'ero mai stata prima e mi allettava l'idea di conoscere la terra dove sono nati e vissuti tanti artisti del calibro di  Rembrandt e Vincent Van Gogh.


Sono atterrata all'aeroporto di Amsterdam dove si arriva dopo quattro ore e mezzo di volo, poi da li col taxi, in poco tempo ho raggiunto la città. Dopo la solita doccia di rito, sono andata in giro per scoprire la Venezia del nord o meglio, una delle tante Venezie del nord;  Amsterdam viene accomunata a Venezia per i suoi limpidi canali navigabili che tra l'altro sono Patrimonio dell'Unesco.

Sono stata fortunata perchè ho trovato bel tempo, ho saputo che a fine agosto piove sempre, così ho potuto apprezzare quanto sia generosa la natura da quelle parti. Ogni ponte sul canale si presta a fare da sfondo per tante fotografie suggestive, i bei colori dei fiori fanno da cornice ai rigogliosi alberi ed il sole riesce a dare la giusta luce alle immagini.




Come prima tappa ho scelto il museo intitolato a Vincent Van Gogh, pioniere dell'espressionismo. Il pittore olandese, vissuto dal 1853 al 1890, ha dipinto 900 quadri in 10 anni e nel museo di Amsterdam vi è un'ampia carrellata delle sue opere, gli altri sono esposti nei più importanti musei di New York, Londra e Parigi. Per l'accostamento dei colori, Van Gogh si serviva dei fili di lana, li teneva racchiusi in un a scatola. Esposto al museo ho ammirato "I girasoli", fiori che lo stesso Vincent aveva raccolto in Provenza, li aveva dipinti mentre appassivano, per prolungare la loro vita. Di girasoli fu ricoperta la sua bara. 
La scatola di gomitoli di lana       
che serviva
per strudire l'accostamento dei colori


Il tono giallo, lo aveva ottenuto in seguito alle allucinazioni visive causate dal caffè e dall'assenzio, una bevanda in voga nel suo periodo e che gli procurò la "Xantopsia" ossia una disfunzione della percezione che fa vedere gialli gli oggetti bianchi mentre gli oggetti scuri sono percepiti di color violetto; è noto che Van Gogh fosse dipendente dalla caffeina e dall'assenzio. La notte stellata, con la sua bellissima luce, rappresenta il panorama notturno che Vincent vedeva dalla finestra del sanatorio dove fu ricoverato, in Provenza. Il quadro fu dipinto nel 1889, un anno prima di suicidarsi. La stanza di Vincent ad Arles, del 1888, fu dipinta sotto l'influsso della digitale che lo aiutò a tenere ferma la mano; il pittore soffriva di epilessia per cui vedeva i colori distorti, infatti in quest'opera abbondano i gialli ed i verdi. Ne "I mangiatori di patate", Van Gogh vuol mettere in risalto l'umile vita che conducevano i contadini del tempo, i quali molto spesso cenavano con le patate e con la luce fioca. Vincent  aveva un forte rispetto per coloro che svolgevano il duro lavoro nei campi, così egli scriveva nelle lettere a suo fratello Theo. Altra opera famosa, La sedia di Van Gogh insieme alla sedia di Gauguin, che andò a visitarlo nella casa di Arles. Fu qui, in seguito ad una discussione tra pittori, che Vincent si mozzò l'orecchio e Gauguin ritornò a Parigi. Purtroppo all'interno del museo non si possono scattare fotografie. 

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