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domenica 4 gennaio 2015

Big eyes - Recensione.




Guardando il trailer, mi ha incuriosito e non poco, il racconto di questa storia vera, accaduta a cavallo tra gli anni 50 e 60. La pittrice Margaret Ulbrich, in seguito a problemi di convivenza col marito,  decide di andare via di casa insieme alla figlia e di trasferirsi a San Frencisco in California. Non è facile per lei trovare lavoro in un'altra città, così grazie al suo talento di pittrice, lavora per strada, facendo i ritratti ai bambini. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, così lei, per vedere meglio dentro quell'anima, li ingigantisce.
I suoi disegni sono particolari e piacciono; piacciono anche ad un altro pseudo artista di strada, come lei, Walter Keane, che si innamora di Margaret e la sposa. Egli chiede alla moglie di disegnare quei bambini dagli occhi grandi, solo per lui permettendole di usare il suo cognome, perchè è convinto che se risultasse lui l'artista, la gente sarebbe più interessata ad acquistare i disegni. Così Walter riesce a far esporre i quadri della moglie, in un club, nel corridoio adiacente ai bagni, attirando un pò l'attenzione, in seguito al litigio col proprietario del locale, i quadri finalmente vengono notati, e Walter, va orgoglioso dei complimenti che riceve.
Margaret  all'inizio accetta la situazione, visti i guadagni massicci che portano le sue opere, ma ella trascorre tutto  il suo tempo rinchiusa nella piccola soffitta dove fuma e disegna i bambini dagli occhi grandi, in modo che il marito possa prendersi il merito e tutti i complimenti. Tra i due coniugi ben presto scoppiano inevitabilmente i litigi, visto che Margaret non può più continuare a far finta di nulla. Il film è avvincente e fa scoppiare di rabbia,  riferendosi tra l'altro ad una storia vera! 

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