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mercoledì 30 dicembre 2020

Viaggio in Olanda - Amsterdam - Il Rijksmuseum - 7 -


La ronda di notte 

Il Rijksmuseum si trova ad Amsterdam e contiene la più grande collezioone di dipinti del secolo d'Oro olandese ed una considerevole raccolta di dipinti ed opere asiatici. Il museo sorse nel 1800 a l'Aia ma otto anni più tardi fu trasferito ad Amsterdam per volere di Luigi Napoleone, nipote di Napoleone Bonaparte. E' la più importante esposizione al mondo di arte fiamminga. 
La ronda di notte


All'interno del museo si trova la più ampia biblioteca pubblica con testi che trattano la storia dell'arte nei Paesi Bassi. Il Rijks ospita inoltre la più grande collezione di opere fiamminghe risalenti all'età dell'oro (1584/1702). Da non perdere "La ronda di notte" di Rembrandt e "La lattaia"  di Vermeer. 
Rebecca ed Isacco di Rembrandt
(La sposa ebrea)




Dentro il museo vi passa anche una strada infatti è stato costruito ai margini del centro storico della città di Amsterdam, ragion per cui l'edificio è una porta storica della città; un tempo la strada era aperta alle automobili, oggi non più, vi possono transitare solo le biciclette. L'edificio del museo è stato costruito su ottomila pali sott'acqua che ancora oggi lo supportano. 
La lattaia di Vermeer


Il Rijksmuseum è stato inaugurato nel 1885 ma la collezione dei suoi oggetti iniziò ben cento anni prima ed oggi sono un milione di pezzi e soltanto ottomila sono esposti. Il museo è stato chiuso per dieci anni in seguito ad un'alluvione; all'inizio i lavori per risistemarlo dovevano durare solo un anno ma scavando il tunnel sotto la strada, si arrivò al canale le cui acque inondarono l'edificio ed in poco tempo il museo fu tutto allagato.  
Donna che legge la lettera - Vermeer


Il restauro andò quindi avanti per altri nove anni. Il dipinto più "gettonato" al Rijks è "La ronda di notte" di Rembrandt che originariamente era anche più grande di come lo vediamo oggi. Il quadro fu trasferito in un ambiente molto stretto e non ci stava tutto intero, così fu tagliato un pò a destra ed un pò a sinistra; del quadro originale mancano due uomini a sinistra. Rembrandt ha incluso nel quadro anche sé stesso e la moglie. Il quadro è il pezzo più celebre del museo in esso il pittore fiammingo raffigura la compagnia olandese degli archibugeri riunita per le vie di Amsterdam. 
Lettera d'amore di Vermeer


L'impareggiabile uso della luce che egli applicava seguendo una speciale tecnica appresa dal suo maestro fa di questo quadro il simbolo dell'età dell'oro olandese e fa di Rembrandt uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Egli ha dipinto inoltre ottanta autoritratti per immortalare la sua immagine ed essere così ricordato nel tempo; quell'immagine di sè è il riflesso della sua autostima e del suo narcisismo. Il pittore ha ritratto sè stesso a volte in borghese, a volte come artista a volte in abiti stravaganti ed a volte in quelli dell'Apostolo Paolo. Rembrandt aveva quello che oggi chiamiamo "Selfie Sindrome" ossia una malattia che l'associazione Psichiatrica americana ha riconisciuto come una dipendenza da autoritratto mediante cellulare o tablet classificandolo come un disturbo mentale grave a seconda delle volte che pubblichiamo il nostro volto sui social in attesa spasmodica dei "like" "Poso dunque Sono". 
Uomo con un occhio di Van Gogh a sinistra
Autoritratto di Van Gogh a destra


Rembrandt, Vermeer e Van Gogh sono sodo tre dei maggiori pittori delle opere esposte. Altro grande artista che appare nel Rijks è Jan Vermeer, anch'egli olandese; artista al pari di Rembrandt ed autore del celebre "La ragazza con l'orecchino di perla", conosciuto come la Monnalisa olandese"; le sue opere ritraggono scene di vita domestica quotidiana che riportano una viva luce come per esempio "La lattaia" in cui la donna è completamente assorta dal suo lavoro di tutti i giorni. I colori hanno una luce viva grazie ai giochi che con essa Vermeer, con grande maestria  riesce a fare. Anche Floris Van Dick compare al Rijks; egli è conosciuto per le sue nature morte in cui appaiono lucenti tovaglie di fiandra  damascate  che ricoprono tavole imbandite come "Natura morta con formaggio" nel quale appare una pila di formaggi varii insieme alle olive e frutta sistemata per bene nei cestini e con ceramiche e cristalli si uniscono in una bella composizione realistica.

Al centro del dipinto un calice di cristallo su cui si possono leggere incisi i  versi di una celebre poetessa olandese del 1600, Anna Visscher "La mia penna si è seccata, la mia mente si è trasformata in ruggine. Prendimi un pò d'acqua dall'Elicona, la casa delle Muse, in modo che l'inchiostro fluisca liberamente e possa scrivere nuovamente poesie". Altro quadro degno di nota è una natura morta di Hans Bollongier, dipinta nel 1639, periodo in cui l'Olanda attraversò una grande crisi finanziaria a causa di una speculazione sul prezzo dei bulbi di tulipano. Bellanger raffigurò la caducità di un mondo terreno spesso fondato sulla falsità. Il bouquet dipinto da Bollongier è composto da tulipani, rose, anemoni e garofani, tutti fiori che sbocciano in periodi diversi dell'anno che in realtà non possono mai stare tutti insieme in un vaso. Il quadro esprime pertanto la natura che si piega alle contraddizioni di un mondo fasullo. Sono tantissimi anche i dipinti italiani presenti sia del Bernini che del Caravaggio.
L'elefante scolpito dal Bernini con l'
obelisco sulla groppa che si
trova nella Chiesa di
Santa Maria sopra Minerva a Roma 





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