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lunedì 22 maggio 2023
Birra Ichnusa promuove "Il Risveglio" nella Galleria del Sale a Cagliari
La Galleria del Sale, a Cagliari, vicino al glorioso stadio Sant'Elia, è la prima galleria d'arte contemporanea a cielo aperto creata in città. Inaugurata nel 2012 da Urban Center, organizzazione no profit composta da 5 soci è sorta al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica al rispetto della natura, quindi dei propri spazi. L'intento è quello di fare qualcosa di buono per la città, riprendendo il modello anglosassone, attraverso immagini e scene di trasformazione urbanistica, per ottenere lo svecchiamento dei quartieri. Gli artisti realizzano le loro opere lungo la pista ciclabile che dal porticciolo di Su Siccu in Viale Diaz porta al Parco di Molentargius. Gli Street Art cagliaritani hanno bisogno di spazi sempre più ampi per potersi esibire in quell'arte che abbellisce la città. Cagliari così offre la possibilità di aumentare l'offerta turistica e di entrare nel circuito in cui esiste la possibilità di scambi culturali ed economici. Il percorso scelto dagli artisti si trova di fronte alle acque dello stagno di Molentargius che rendono lo scenario ancora più suggestivo. I pali portanti del cavalcavia che la domenica conduceva i tifosi dentro lo stadio, sono come delle tele da imbrattare, pronte per essere trasformate in opere d'arte. La Street Art oggi è diventata legale, è finanziata con fondi statali. Così facendo, si qualificano le zone che prima erano frequentate da persone borderline, oggi non più. Per l'intervento a Sant'Elia, sono stati chiamati gli artisti che nel tempo si sono distinti per il loro impegno, per la costanza, e per i loro riconoscimenti. Dentro le loro opere c'è sopratutto Sardegna, ma anche Italia ed Europa. Il tema ricorrente nei disegni è la natura ed il rapporto contorto che con essa ha l'uomo. Le opere degli artisti di strada sono state posizionate seguendo il concetto dell'impatto che esse hanno sull'uomo, ragion per cui quelle sui muri esterni, che danno alla strada, sono di grande impatto e facilmente comprensibili, le altre che sono da guardare e studiare bene per capire il loro significato, sono dipinte sui muri che seguono la pista ciclabile, pertanto si prestano ad essere osservate con pù calma e concentrazione. Il birrificio Ichnusa che produce la famosa birra sarda, ha voluto scommettere su questo gruppo di artisti commissionando loro un'opera intitolata "Il Risveglio", realizzata da Mauro Patta, convinto che Cagliari sia una tela bianca pronta per essere dipinta. Il Risveglio rappresenta il forte legame che il birrificio ha con la nostra isola e con la sua gente; nel murale appare in primo piano una persona davanti ad una vallata mentre trascina, prendendolo per il manico, un barile di birra; l'Ichnusa si è assunta l'onere di curare tutte le opere di Urban Center con ben 50 murales, per i prossimi 3 anni e non finisce qui, perchè Ichnusa ha sempre dato una mano alla Sardegna, non solo inondandola con fiumi di birra, ma ha iniziato un'opera di forestazione nelle aree colpite dagli incendi estivi e dai dissesti idrogeologici, piantando ben 10.000 alberi in tre anni, con la collaborazione di Legambiente e Azzero CO2. Nell'opera "Il Risveglio" si notano i contrasti tra il bianco, il nero ed i colori verde della pianta e celeste dell'acqua, il tutto esprime la speranza del risveglio nelle aree urbane e di una maggiore occupazione tra i giovani. L'ultima nata in casa Ichnusa, è Ambra Limpida, legata al territorio grazie alla presenza del riso, limpida, visto che l'Azienda è passata dalla birra non filtrata, che troviamo in tutti i supermercati a quella Limpida e trasparente che rappresenta il futuro della nostra terra. /Dof407430DE/s1600/Giurtalia.
domenica 1 aprile 2018
Nuova passione per il disegno - I disegni di Giurtalia
L'enigma di Guglielmo Tell - Salvador Dalì 1933 |
n questo post mostrerò i disegni che mi hanno ispirato di più, il primo è una stortura della Gioconda, un'immagine che volevo vedere diversa, con un'espressione più vicina alla gente comune, furbesca. per gli altri disegni, non ho un programma preciso, lo vedrete volta per volta. Per la Gioconda sono stata stimolata da un programma TV in cui si narrava che Leonardo da Vinci ha dipinto un'altra Gioconda, più chiara e luminosa di quella esposta al Louvre. Ho provato così ad immaginarla con un'espressione diversa dal solito, un'immagine bizzarra.
venerdì 2 marzo 2018
I miei schizzi - Divertente copiare Picasso!
Ultimamente ho scoperto una passione per il disegno, ho imparato provando a copiare i quadri di Pablo Picasso che per tanto ardire, sono sicura si starà rivoltando nella tomba e per questo chiedo umilmente scusa; ci ho provato anche con Dalì e Modigliani, ma con Picasso è un'altra cosa!!!
Mi incuriosiscono tanto quei volti rivolti un pò qua ed un pò la, certo che cogliere questa o quella espressione non è facile, ma ci sto provando.
Picasso purtroppo non è stato tanto fortunato con le sue donne, sembra che una maledizione l'abbia perseguitato in tutta la sua lunga vita. Le donne che lo hanno amato, sono finite tutte tragicamente! Ricordiamoci che Pablo Picasso deve il suo nome alla madre,
Maria Lopez Picasso, di origine ligure, a cui il pittore era morbosamente attaccato, fin da piccolo. Egli era ossessionato dalla figura della madre. "La pittura è più forte di me, mi fa fare quello che lei vuole" - Pablo Picasso - 27 marzo 1963.
La ballerina russa Olga Koklova, sposò Picasso nel 1917 e da lei ebbe il primo figlio. Picasso non riusciva a tenere a freno i suoi slanci amorosi, così conobbe Maria Tesesa Walber che gli dette il secondo figlio, ma quando Olga lo venne a sapere, lo catapultò dall'alta società parigina, ai bassi fondi, levandogli ogni cosa.
Nel 1955 Olga viene a sapere che il marito aspetta un figlio dalla Walber, così la donna impazzisce e muore dal dispiacere e nello stesso anno. Maria Teresa si impiccò nel 1977.
Picasso nel 1944 incontra altre tre donne importanti nella sua vita, Francoise Gilot, da cui ebbe tre figli, nel 1954, incontra Dora Maar e Jaqueline Roque; la Gilot muore in solitudine, in preda ad una brutta crisi depressiva nel 1997; così pure la Maar, mentre Jaqueline nel 1986, si sparò un colpo di pistola in testa. Picasso è riuscito a devastare interiormente tutte le sue donne, appropriandosi delle loro cose ma rendendole immortali agli occhi dei posteri, grazie ai suoi dipinti.
Maria Teresa Walber nell'arcobaleno, 1939 |
Francoise Gilot, l'unica amante che si è salvata da Picasso |
Pasto frugale |
il Pinguino, 1907, l'Acrobata, 1930 ed il bassotto di Picasso, Lump, 1957 |
Le Marin 1943 |
Marie Therese Walber |
Picasso si divertiva a disegnare con un solo tratto di matita! |
Il ferimento del Minotauro 1935 |
Maia la figlia di Picasso con la bambola |
Donna seduta vicino alla finestra.
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Il vecchio chitarrista cieco |
Una parte della Guernica |
Una caricatura della prima moglie di Picasso, la ballerina Olga Koklowa |
Tete de Femme |
Eccone una piccola carrellata: la maggior parte sono ritratti delle sue donne che spesso erano nobili ed i disegni prendono il nome dalle donne stesse o dal tipo di cappellino che indossano al momento del ritratto. Per me è stato molto divertente oltre che un onore preparare questi schizzi; sotto alcuni disegni, in piccolo, ho stilizzato alcune figure che ricordano la mia terra. In alcuni di essi ho aggiunto un piccolo riferimento alla mia città. Picasso osava dire che
"I buoni artisti copiano, i grandi rubano!" ma disse anche "Datemi un museo e ve lo riempiró” ed è stato di parola!!
Autoritratto di Pablo Picasso a 25 anni |
Maria Tesesa Walber |
Jacqueline |
Torero 1949 |
Picasso - Auto ritratto |
Maria Teresa Walter, con forme morbide e tondeggianti, rappresentata ne "il sogno" |
Dora Maar |
Donna che piange |
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Maria Tesesa Walber |
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