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Terrazza panoramica di Mont Royal |
Ieri, 30 luglio, sono arrivata alle 18,00 a Montreal, la città canadese più popolosa del Quebec, con il suo milione e settecentomila abitanti di cui trecentomila sono italiani e vivono per lo più nella Petite Italie, parlano l'Italianese, un misto di parole italiane, francesi ed inglesi; lavorano ed hanno ristoranti e negozi; è bello vedere come sia rimasta unita questa comunità che conserva ancora oggi quei valori che noi in Italia abbiamo perso; riunirsi in grossi gruppi tutti insieme per le festività, studiare le lingue straniere in gruppo, condividere vecchie storie di famiglia. A Montreal nella Petite Italie, ho conosciuto Rosa, una pensionata che da ragazza è venuta qui con i genitori e le sorelle; in città ha vissuto la sua vita perché nella zona di Caserta non si trovava un lavoro nel dopo guerra, la loro casa andò distrutta, così il papà decise di trasferirsi prima da solo poi con tutta la famiglia a Montreal dove lavorò in miniera.
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inizio collina per Mont Royal |
Rosa, la più grande delle sorelle ha imparato a fare tutto in casa al rientro dal lavoro in un'industria di corredi. Lei non si è mai sposata per badare alle sorelle più piccole ed accudire i genitori ormai vecchi. Mentre mi raccontava la sua esperienza le si sono arrossati gli occhi dalla nostalgia e dalla commozione che provava ancora per la sua terra, sebbene si rendesse conto che oggi tutto è cambiato rispetto ad allora! Oggi Rosa cucina per tutti i suoi nipoti che rientrando dal lavoro e passano a casa per salutarla.
Dopo aver lasciato i bagagli in albergo, nella Down Town, sono andata a piedi ad esplorare la città! Strada facendo mi sono imbattuta nella chiesa di Notre Dame di Montreal ma era quasi buio. Ho visto una bella fila lunga ed ho chiesto come mai tanta gente fosse in attesa di entrare in chiesa a quell'ora di sera; mi hanno risposto in francese, lingua a me completamente sconosciuta ma che ascoltata bene è comprensibile se parlata lentamente, ho capito che all’interno della chiesa c’era uno spettacolo; il suo nome è "Aura" e stava per iniziare. Pagato il biglietto di pochi dollari canadesi, sono entrata nella chiesa illuminata solo dalle tenui fiammelle delle candele.
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Panorama di Montreal |
Lo spettacolo sta per iniziare ed un gioco di luci e musica si accende all’interno della chiesa di Notre Dame de Montreal! Bellissimo e commovente sentire quelle musiche sia classiche che operistiche che al ritmo incalzante, illuminavano prima tutti i profili esterni della chiesa, man mano anche quelli interni fino a mettere in evidenza il soggetto di questa o quel!a statua. Uno spettacolo da brivido che è durato circa quaranta minuti. Il giorno dopo avevo appuntamento con la guida, Sam, un tipo piccoletto col ciuffo biondo, un po' attempato. Questa persona avrebbe dovuto parlare in italiano con me, in quanto sta studiando la mia lingua; lui è spagnolo e da tanti anni vive e lavora a Montreal; mi aspettavo quindi di apprendere tantissimo da lui, su questa città’, "con lui che mi parla in italiano, non perderò nessuna nozione, poi con poca fatica", mi son detta!! Così però purtroppo non è stato; primo, perché Sam era proprio ai primi tempi quindi gli veniva molto difficile parlare l'italiano e con grande sforzo mi faceva capire un sito e cercava di espormelo, ecco che già si arrivava ad un sito altrettanto interessante ma successivo; cammina cammina, si sono persi i dettagli di tanti monumenti ed edifici importanti; "stai calma" mi son detta, "prendila a ridere"! Sam rimane comunque la guida che mi ricordo di più perchè nelle sue espressioni curiose, nel suo fermarsi a pensare in che modo dire una frase, nel suo strizzare il naso perchè la parola ce l'aveva sulla punta della lingua ma non riusciva a pronunciarla e nel suo modo di accarezzarsi il pizzetto quando pensava intensamente, tutto ciò lo rendeva una persona simpaticissima che mi ha dedicato tutta la giornata, anzichè mezza, come pattuito! Una persona molto corretta ed educata, che parlava un pò in spagnolo, un pò in francese e pochissimo italiano.
"Ma non scoraggiamoci", mi son detta, girando in città qualcosa riuscirò a scoprirla!
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Relax sulla terrazza di Mont Royal |
Il giorno dopo senza la guida, sono tornata verso le nove e quindici nella piazza antistante la chiesa di Notre Dame ed ho rifatto la fila per entrare di nuovo e vederla ancora una volta. Ho voluto approfondire la visita a quella bella chiesa, fatta ad immagine e somiglianza della Notre Dame de Paris!
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Notre Dame de Montreal |
Fuori dalla piazza c’è la statua del fondatore della città, Jacques Cartier, che nel 1535 attraverso il fiume San Lorenzo, approdò in città dove venne accolto da un irochese, un indiano natìo che viveva sull'isola nel fiume San Lorenzo, chiamata appunto Montreal. La città si sviluppò velocemente, raggiungendo subito 4.000 abitanti. Oggi Montreal è sempre un'isola ed è il centro più popoloso del Québec ma notevole è il suo antagonismo con Toronto, capitale dell'Ontario.
A Montreal sarebbe bene non perdere l'Oratorio di San Giuseppe e la Basilica di San Giuseppe, posti in cima ad una collina che domina la città da cui si ammira un notevole panorama. Fondata nel 1904 dal frate Andrè Bessette, quando la comunità diventò così ampia che i fedeli non poterono più stare nella Basilica, eglì fondò ne 1924, un'altra chiesa con 3000 posti a sedere, con la cupola in rame più ampia del mondo. Per raggiungere la Basilica occorre fare a piedi una lunga scalinata, sarà come fare un voto per il Santo Joseph che in vita è stato un famoso guaritore di tanti mali. Nella cappella votiva si possono vedere tutti gli ex voto dei miracolati.
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Basilica e Oratorio di Saint Joseph |
A Montreal vi è un'altra tappa da non perdere, il Mount Royal, a cui si accede tramite una lunga camminata in salita fatta da tantissimi gradini che si sviluppano all'interno di una folta boscaglia. Infatti l' architetto che ha progettato il Central Park di New York, ha seguito lo stesso stile a Montreal, regalando così alla città un grande polmone verde, un'intera superficie di 2000 ettari interamente rivestita di verde. Siamo a 232 metri sul livello del mare, nel Belvedere Kondiaronk, dal quale posso ammirare la città di Montreal a 180 gradi; la piazza circolare del Belvedere si affaccia sulla Down Town da cui posso ammirare l'imponenza del fiume San Lorenzo. Qui i giovani vengono per studiare, in gruppo per prendere il sole e mangiare i gelato, così pure gli anziani, anche se per loro, arrivare fin quassù è un po' faticoso, ma anche a loro piace tenersi in forma! Qui i giovani sono tantissimi, grazie anche alla McGill, l'Università di Montreal,
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Salita dell'Università McGill che porta al Mont Royal |
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