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lunedì 7 gennaio 2019

Oporto - Un giro in città -1


Di Oporto o Porto, come la chiamano i portoghesi me ne hanno parlato in passato, descrivendomela come una città carina, si, ma un pò sporca, così, quando mi è stato chiesto se volevo fare questo viaggio, ho storto il naso. Con tante belle città che ci sono in Europa, proprio Porto? Mi hanno detto, vedrai, sarà un viaggio bello e divertente.
Il mio scetticismo era alle stelle, al contrario il mio entusiasmo!! Già dal viaggio, ho volato sull'aereo diretto da Cagliari a Porto, con circa trecento sardi, ho fatto due più due ed ho pensato che male ci saremo amalgamati ai cittadini portoghesi che non sono più di 450.000. Una volta atterrati in aeroporto, in una ventina di minuti, arrivo all'albergo, centralissimo.
Il Municipio di Oporto
Mi accoglie una città vestita a festa, con le strenne accese  che illuminano le strade  a giorno, una bellissima aria di festa mi avvolge la notte e mi accompagna in giro per la città piena di turisti, sulle strade straccolme di persone radiose, respiro un'inebriante atmosfera post natalizia;
sto cambiando idea, questa città mi piace molto, la sento mia!! I negozi sono aperti fino a tardi, la musica arriva da li infondo, un giovane  studente, ha organizzato la sua piccola orchestra e suona motivi matalizi.
Le strenne di Oporto
E' bello ascoltare la sua voce! Mi avvicino ai giardini del Comune dove un albero di Natale dorato, alto quanto  la costruzione della City Hall, sotto di se accoglie tanti giovani che seduti a tavolino cenano con le francesinhe, panini ripieni con vari tipi di carne intinta in salsine piccanti, è un tipico piatto giovane di Oporto,  accompagnato da una Super Bock large, la birra della città. Qui perfino la notte, spiccano gli Azulejos, un tipico ornamento architettonico  del Portogallo,  ossia mattonelle maiolicate con disegni azzurri che rivestono le pareti dei palazzi e delle chiese più importanti delle città di questa nazione.
Los azulejos sono  di origine araba. Applicare queste mattonelle 20x20, non è facile, perchè occorre seguire determinati disegni ed il materiale lo si deve trasportare in loco per riempire i giusti spazi.
L'albero di Natale davanti
 alla City Hall di Oporto
Occorre inoltre personale specializzato e gli assestatori, così si chiama il personale che esegue questo tipo di lavoro certosino, costano parecchio, quindi solo i monumenti e le sale più sontuose, possono essere rivestite con los Azulejos. 
Avevo bisogno di rifocillarmi un pò, visto che di cose da vedere, prima di andare a dormire, ve n'erano abbastanza, così ho pensato ad uno dei caffè più famosi di Porto, il Caffè Majestic, dove si ricrea l'atmosfera dell'ottocento ma come arrivo, davanti a me si presenta una fila lunghissima, un serpentone di cui non vedevo nemmeno la fine.
Il pavimento di Oporto è in porfido
bianco, fatto con tanti piccoli tozzetti 
Ho pensato quindi di andare alla libreria più famosa di Porto, da Lello e Irmao, ritenuta una delle librerie più belle del mondo al cui interno si può ammirare una sontuosa scala  tutta in legno con i gradini rossi; si trova in centro, nella strada delle Carmelitane.
Un negozio in cui spiccano
 chitarre portoghesi e viole
Si paga un biglietto per entrare ma io ho potuto vederla solo da fuori, perchè un'altra fila lunghissima si è formata davanti a questo antico negozio ed avrei dovuto attendere ancora qualche ora per poter visitare la libreria internamente.
Una delle tante chiese dove ammirare los azulejos
Già due siti sono andati a buca, così si è fatto buio e devo rientrare in albergo per prepararmi ad andare a cena in un locale caratteristico di Oporto in cui si festeggerà un compleanno a ritmo di "Fado",
il Destino, un canto popolare analogo agli stornelli napoletani, in cui vengono narrate storie di separazione, di emigrazione e di dolore, una voce accorata  canta in portoghese alcune  strofe in rima accompagnata da una chitarra portoghese ed una viola.
La libreria più bella del mondo da Lello  e Irmao
Il tutto mentre si cena a base di piatti tipici di pesce, tra cui il famoso  baccalà e si sorseggia un ottimo "PORTO". 
La torre di Oporto
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