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mercoledì 12 settembre 2018

Austria - Vienna e la statua di Mozart - 1


Per il mio ennesimo compleanno mi è stato regalato un viaggio, forse si è sparsa la voce che viaggiare, per me, è una grossa fonte di sapere. Questa volta il viaggio è per l'Austria, Vienna e Salisburgo, patria di Re, principi e principesse, sedi di parchi e castelli.
Appena arrivata all'aeroporto di Vienna, ho notato una figura alta ed imponente, di cartone, che impersonava Mozart, ahimè, assai più basso, ma altrettanto galante, che mi dava il benvenuto offrendomi un Mozart BonBon, altrimenti detto palla di Mozart, ossia un cioccolato alla crema di nocciola con un cuore di marzapane e pistacchio, con un contrasto incredibile tra dolce e salato; ho colmato così un piccolo vuoto allo stomaco accumulato in aeroporto e nel viaggio.
Dentro l'aeroporto vi erano diversi negozi molto chic e mi son divertita a dare uno sguardo indossando anche qualche giacca autunnale ma il mio bagaglio è un piccolo trolly, non ci sarebbe stato dentro nient'altro oltre ciò che ho portato. Eventualmente avrei comprato qualcosa al mio ritorno. Ho quindi preso il taxi per la città ed ho raggiunto in venti minuti l'albergo al centro di Vienna. Essendo bella la giornata, non volevo sprecare il resto del pomeriggio, quindi sono andata subito dal Consierge  per farmi indicare il punto in cui avrei trovato la statua di Mozart, all'ingresso del parco. Mi diede delle precise indicazioni e decisi di andare a piedi e portare  i miei onori a questo grande Genio della musica, Wolfang Amedeus Mozart. All'ingresso di uno dei più grandi parchi di Vienna, mi aspettava li, fuori dal cancello, in cima ad  un obelisco sorretto da un gruppo di putini in marmo bianco, la statua in abito di gala, del grande Amedeus. Un'emozione assurda nel vederlo e nel sentire nell'aria la sua musica mi assale e mi fa accapponare la pelle. Come al solito, i gruppi giapponesi non mancano mai quando vuoi scattare una foto e non è che siano due o tre persone, bensì arrivano in gruppi da quindici o più, quindi occorre aspettare che tutti loro finiscano di fare la foto in tutte le pose per poterla fare, alla fine, anche tu, che ormai hai perso la voglia di sorridere e metterti in posa, così ho deciso di farla anche con la cinesina! 

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