St. John's è stato un comodo passaggio per arrivare in Labrador - Terranova e visitare il primo villaggio Vichingo di Anse Aux Meadows, è inoltre l'aeroporto più accreditato per arrivare a St. Anthony,
Il villaggio risale all'anno mille ossia all'anno in cui i Vichinghi, prima di Cristoforo Colombo, scoprirono l'America; quindi il Labrador e l'isola di Terranova, sono stati i primi insediamenti dei vichinghi, che si sono spinti al di la della Groenlandia, ovvero "terra verde".
Un secondo insediamento è stato scoperto nel 2014 a Point Rosee, nella costa est di Terranova, grazie ad una grande fornace ritrovata da un'archeologa, in cui sembra che gli abitanti di Vinland, lavorassero il ferro.
Questa nuova scoperta, potrebbe far riscrivere tutta la storia!! Vinland è il nome che i primi vichinghi diedero all'isola di Terranova ed al Labrador; dopo poco tempo però quei primi insediamenti si spostarono per andare altrove a cercare un luogo con clima meno rigido di questo e della Groenlandia.
Per arrivare al villaggio vichingo di Anse Aux Meadows, occorre attraversata a piedi, per una buona mezz'ora, un percorso che passa attraverso una grande pianura in cui spira forte il vento dell'oceano che si trova proprio davanti al villaggio e la temperatura è parecchio bassa, occorre quindi andare equipaggiati con abbigliamento adatto;
durante la visita guidata, ho visto delle ragazzine in shorts e maglietta, che sono tornate indietro per ripararsi nel rifugio. Durante il tragitto si può notare nel terreno, la forma che le case dei vichinghi avevano; un fiumiciattolo attraversa la pianura, da li i vichingi attingevano l'acqua e le donne facevano il bucato;
il villaggio pian piano prende forma e finalmente lo raggiungiamo; ad aspettare noi ospiti, c'è una famiglia vestita con gli abiti dell'epoca, il capo famiglia ha un grosso copricapo, simile ad un elmo, un'omone alto quasi due metri che spiega dove dormivano i primi abitanti di Villand, i letti simili ai nostri, avevano delle morbide pelli di animali per coperte;
la moglie, in una grande stanza riscaldata col fuoco, con le pareti molto larghe fatte di mattoni ottenuti dall'erba pressata, lavorava la lana ottenuta dalla tosatura delle pecore;
prendeva qualche filo di lana e lo arrotolava con le mani fino a renderlo fine ed omogeneo, poi lo avvolgeva a gomitolo e quello serviva per lavorare i maglioni.
Nel frattempo un'altra donna, in una sorta di cucina, preparava gli sformati cotti al fuoco, con la farina di cereali, uova di anatra e latte di pecora.
Appesi alle pareti tanti accessori strani, precursori dei nostri che usiamo ancora oggi per cucinare. Li dentro si stava bene, il luogo era ben riparato e mi sarebbe piaciuto trattenermi ancora, piuttosto che affrontare il vento gelido della strada per il ritorno. Stanca ma contenta di aver visto quel sito molto particolare, pieno di suggestivi tramonti, rientro in città e passando vicino ad una scogliera, decido di mangiare in quel ristorante che si affaccia sull'oceano, La gente all'improvviso inforca i binocoli e la voci si fanno più concitate, è stata avvistata una balena nella baia. Mi volto verso l'oceano e vedo una bella coda chiaramente di balena, non faccio in tempo a fotografarla, ma poi è abbastanza lontano. Dopo cena vado in giro per la città di St. Anthony, Sant'Antonio, le vetrine sono ancora illuminate e vedo tanti accessori in pelliccia corta, guardo meglio e noto che si tratta di foca; vedo le rifiniture dei polsini di cappotto, la tomaia delle scarpe, colbacchi e cappelli da signora, tanti accessori rifiniti con pelle di foca, tutti grigi, neri o bianchi, che strani mi dico, ma qui si rivolgono i 2500 abitanti della città e quando in inverno fa freddo, devono vendere parecchi articoli. La città appare molto allegra, nella via centrale, ha tante case di due piani, tutte colorate, con tetti spioventi ed abbaini, molto pittoresco!!
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