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sabato 16 luglio 2016

Viaggio in Australia 13* parte Gli Aborigeni di Uluru e Kata Tjuta e la field of light.

Artigianato aborigeno
Che strano sarà per gli aborigeni vedere la propria pelle scurirsi giorno dopo giorno per diventare da grandi, nera come il carbone. In tutta l'Australia non si vedono persone nere come in Europa, solo olivastri dell'Asia, India e Bangladesh inclusi. Venendo qui all'Ayers Roch, si vedono gli aborigeni che sono scurissimi; di giorno le donne si recano verso i laboratori del resort e davanti al fuoco, sedute in terra e all'aperto, quando il tempo lo permette, iniziano a lavorare le loro tele, aiutate dalle donne che vivono qui qualche settimana all'anno  che forniscono l'acqua ed i colori necessari  a dipingere; le pittrici si impegnano con pazienza e cure a disegnare le tele fatte da un'infinità di puntini colorati secondo uno schema predefinito e verranno poi vendute ai turisti a partire da 140$ ognuna.
Boomerang che servono per catturare
pesci e selvaggina agli aborigeni
Alcune tele sono incorniciate ed esposte nei musei del resort e durante il soggiorno si può commissionare un disegno, che a fine vacanza verrà consegnato al turista acquirente. Si può comprare anche il "digiridoo", che ė uno strumento musicale ottenuto da un tronco di un albero scavato all'interno dalle termiti, piccoli insetti simili alle formiche, che mangiano il legno dall'interno, fino a svuotarlo completamene, lasciando intatto solo lo strato superficiale; soffiandoci dentro, si ottiene un suono particolare e cupo. Loro usano il digiridoo per le danze che fanno nelle riserve, nelle giornate di festa oppure nelle varie dimostrazioni per i turisti; inoltre vendono questo strumento reso più allegro dai disegni colorati fatti lungo il tronco. Ho capito che il turismo di Ayersroch gira intorno agli aborigeni Ananu. Qui si trova un solo Resort che racchiude 5 alberghi; io stavo nel "Desert Garden", ricco di vegetazione, eucaliptus, l'albero più comune in Australia, alberi di mimose, il fiore nazionale australiano e sono gialle ma anche rosse, fiore  che si esprime al meglio qui in Australia, compatibilmente col clima rigido di queste parti e tante querce che leggermente spoglie, spiccano nel deserto australiano. La terra su cui cammino in questi giorni ė completamente rossa perché ricca di ferro, tant'è che se si appoggia una calamita nel terreno, vien su tanta sabbia colorata. I turisti vengono trasportati dagli shuttles durante le escursioni, i cui prezzi sono a carico degli alberghi. La prima sera sono andata a vedere il tramonto dietro il monte sacro agli Ananu, la mattina seguente, sveglia alle 5,00 per andare a vedere l'alba, sempre davanti all'Uluru, ieri notte, 15 luglio, sono andata per osservare come si accendono le luci a led, prodotte dall'energia solare, sempre verso il Monte Uluru.
Field of Light
Il famoso "Field of light" di Uluru, uno spettacolo bellissimo che prende forma davanti ai miei occhi verso l'imbrunire. Ci siamo recati, eravamo un centinaio di persone, verso un grande spiazzo pianeggiante del deserto, delimitato da alcuni vialetti da percorrere a piedi, all'interno erano stati infilati dei paletti nel cui apice vi era  incastrata una lampadina a led che come arriva l'oscurità si accende pian piano col crepuscolo e l'aumentare del buio.
Field of Light
Milioni di luci accese, da sembrare un prato immenso di fiori colorati e luminosi! Whaoo, ecco qual'ė la nuova attrazione del deserto australiano!! Mister Bruce Munro fece quasi un scommessa con se stesso, che sarebbe riuscito ad illuminare, a   zero costo energetico, una vallata intera del deserto intorno ad Uluru. Quell'idea ė rimasta nella testa dell'artista per diversi anni, dal 1992 al 2004, anno in cui ė stata materializzata. 50.000 steli, che coprono un'area di 49.000 metri quadri, ossia sorgono su un'area pari a sette campi da football e 300 chilometri di filo per collegare le luci una all'altra. Munro ė abituato a fare lavori come questo, ė un inglese che espone anche al museo di Londra ed in vari siti, come Città del Messico e vari centri  degli Stati Uniti, come Phoenix.
Field of Light
Egli ė stato ispirato dalla luce naturale australiana e dalle sue vedute. Un fatto certo ė che i Tours  operators fanno leva su questa novità anche se nessuno lo dice apertamente, ma le statistiche parlano molto chiaramente, i turisti curiosi che vogliono vedere la luce che illumina il deserto australiano aumentano ogni anno, ma le cifre qui in Australia sono macroscopiche.. 


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