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giovedì 28 aprile 2016

Il Caregiver - 1° parte - Nuova categoria di lavoratori non ancora riconosciuta in Italia.


Quanti di voi conoscono questa categoria emergente di lavoratori? In Italia non ha avuto ancora un suo riconoscimento giuridico, eppure esiste un esercito di 3.500.000 persone che svolgono questo mestiere ogni giorno, per 24 ore. Il CAREGIVER è una persona che, come dice il nome, si prende cura di un invalido, un proprio caro, all'interno della propria famiglia. Egli si occupa di un figlio malato, di uno o di entrambi i genitori invalidi, di un fratello o di un parente entro il secondo grado e molto spesso nessuno sa niente, lui lo fa e basta, semplicemente perchè il suo amore per quella persona, gli impedisce di tirarsi indietro.
Il Caregiver, si sostituisce allo Stato, nell'assistenza all'invalido, consentendogli di risparmiare, ben 33 miliardi, con un alleggerimento di  7 miliardi di ore lavorative per il Servizio Sanitario Nazionale. Cosa fa in cambio lo Stato italiano  per tutte queste persone? Ben poco, per non dire NULLA! Una Legge è stata promulgata nel 1992, la Legge 104, ossia la concessione di assentarsi dal lavoro per tre giorni, ma un invalido non può accontentarsi dell'assistenza di un figlio solo per 18 ore al mese e tutto il resto del tempo dev'essere abbandonato? L'aspettativa di vita delle persone va via via allungandosi, quindi i CARE GIVERS sono sempre di più; sono aumentati inoltre i ragazzi dai 15 ai 24 anni, che si occupano dei fratelli e dei genitori invalidi, provvedendo a lavarli, vestirli e dare loro le medicine, nutrirli, per poi accompagnare i più piccoli a scuola, iniziando a conoscere le vere difficoltà della vita, imparando così a crescere troppo in fretta, rinunciando a fare una vita normale, a stare con i propri amici e divertirsi insieme a loro. Tutte queste persone sono pressochè abbandonate, non hanno affrontato una scuola specialistica, dove apprendere il sistema migliore per aiutare un invalido a rendere meno pesante la sua malattia, a sostenerlo psicologicamente, così è facile cedere in due alla depressione, il Caregiver e l'assistito perchè spesso la malattia dell'invalido è al centro dell'attenzione della famiglia.
Quando l'assistente è un adulto che lavora in fabbrica od in ufficio, spesso non si considera il fatto che costui ha un'aspettativa di vita ridotta da 5 a 19 anni, a causa dello stress  emotivo che egli vive ogni giorno e forse avrebbe bisogno di andare in pensione qualche anno prima, per riposarsi e dedicarsi all'assistito a tempo pieno. Quest'anno qualcosa in Italia è cambiato, non per mera volontà del nostro Governo, ma perchè le Associazioni di categoria che tutelano i Caregivers, si sono messe d'impegno per far sentire a gran voce il loro bisogno d'aiuto, niente di meno che all'ONU, che bacchettando l'Italia, le ha strappato la promessa che avrebbe fatto qualcosa in merito. Ebbene si, il 6 aprile di quest'anno la Camera ha approvato il Disegno di Legge n. 2128, che adesso si è fermato al Senato. I riconoscimenti che dovrebbero scaturirne, sono diversi, si vocifera perfino che sia  previsto uno scivolo di cinque anni per coloro che sono sulla soglia della pensione, insomma, si dovrà ancora aspettare per ottenere quei benefici che in altri stati, come Francia, Grecia e Spagna, sono stati concessi senza battere ciglio. Speriamo che per il 25 maggio, giorno del Caregiver, lo Stato italiano, possa fare un gradito regalo a tante persone che ogni giorno conducono con amore la propria vita al fianco dei loro cari meno fortunati.

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