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giovedì 30 luglio 2015

Viaggio in Islanda - IX parte - La scoperta dell'America fatta da Eric il Rosso.

Foto tratte dal Museo dei Vichinghi.
Qui in Islanda la tesi più attendibile ė che la scoperta dell'America sia stata fatta dai Vichinghi. Intorno al 930, Erik il Rosso, un vichingo norvegese, rissoso ed irascibile, a causa di una violenta lite in cui ci scappo' il morto, fu costretto all'esilio  per tre anni, in Islanda nel 982.

Allo scadere dei tre anni, radunò diversi coloni, salpò con 25 navi di cui solo 14 riuscirono ad arrivare a destinazione, alla volta della Groenlandia, la terra verde.  Suo figlio Leifur Eriksson, convertito al Cristianesimo si insinuò in un fiordo sud occidentale dell'Islanda, di cui ancora oggi porta il suo nome, Ericsfjord, divenendo capo della comunità.
Il figlio di Erik il Rosso, Lief, fu il primo esploratore di Vinland, la terra delle viti, la regione settentrionale di Terranova, isola dell'America orientale. La leggenda della scoperta di queste terra, ottenne una prima conferma nel 1961, con la scoperta di alcune tombe vichinghe dellXI secolo.
Qui in Islanda ad iniziare dalla lingua,  nel cui  alfabeto vi sono due lettere vichinghe in più, tutto parla dei vichinghi; più di quanto se ne trovi in Danimarca e Norvegia, loro terre d'origine.

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