Se si sta utilizzando Internet Explorer premere, in alternativa al pulsante, il seguente link Copertina

Cerca nel blog

venerdì 8 maggio 2015

Bosa, luogo senza tempo e fuori dalle mete turistiche - Roccaforte del Grifone..


L'ultima roccaforte del Grifone sardo è la costa nord - occidentale , sita tra Bosa e Capo Caccia, ad un pugno di chilometri da Porto Torres, meta dei traghetti da e per la Sardegna, due ore ed un quarto da Olbia. Partendo da Cagliari, si prende la Strada Statale 131, detta "Carlo Felice", fino a raggiungere Macomer, dove si imbocca la deviazione per Bosa.





Il Paese è affacciato sul fiume Temo, l'unico navigabile della Sardegna, per circa sei chilometri; nella navigazione si incontrano canneti immersi nella vegetazione di un verde cupo, in cui spiccano le tinte vivaci delle piccole imbarcazioni di legno.
Quest'angolo di Sardegna è conosciuto per la sua rarità naturalistica. In cima alla piccola cittadina, che conta non più di 8000 anime, spicca, in contrasto con le case moderne, il Castello di Serravalle, detto dei Malaspina, dal nome dei marchesi che lo fecero costruire; il Castello ha un perimetro di 300 metri con ben sette torri imponenti, vi si  arriva  dopo aver attraversato "s'iscala Sa rosa e s'iscala Longa", due scalinate situate ad est ed a ovest del borgo ma anche passando da s'iscale 'e s'ainu, che corre per le strette vie, mentre i più pigri, quelli che non riescono a fare senza della macchina, possono imboccare la strada che costeggia il cimitero.
Da vedere nel tragitto, la chiesa di Nostra Signora de Sos Altos, sita nella piazza D'Armi del Castello. Attraversare il Temo vuole dire percorrere i secoli di storia che hanno lasciato una traccia nel Borgo; nell'ottocento Bosa conobbe un notevole sviluppo economico, divenendo perfino capoluogo di provincia, nel 1807, nonchè sede della Prefettura e dell'Intendenza. L'attività conciaria ebbe un notevole sviluppo e la popolazione continuava ad incrementarsi. Al fine di espandersi verso il mare, furono abbattute le mura di cinta.
All'inizio del diciannovesimo secolo, crollò il ponte in legno a sette archi che fu sostituito da quello ancora in piedi, a tre arcate di trachite rossa. Oggi la vecchia conceria è un insieme di edifici modulari che con le sue luci, delinea il lungo fiume, alleggerendolo dalle tenebre della notte. Laddove finisce il fiume, comincia il mare e la costa ci sorprende con le sue magiche trasformazioni, cambia luci, colore e paesaggio. Insomma, ce n'è per tanti gusti ed anche in estate c'è posto per tutti. Spetta solo a voi, decidere davanti a quale paesaggio più suggestivo gettare l'ancora.


Nessun commento:

Posta un commento