Se si sta utilizzando Internet Explorer premere, in alternativa al pulsante, il seguente link Copertina

Cerca nel blog

giovedì 6 marzo 2014

Pompei - Recensione.


Milo, uno schiavo diventato  un invincibile gladiatore, deve sostenere diverse prove per salvare Cassia, la donna che ama, bella figlia di un ricco commerciante, promessa però in sposa ad un corrotto senatore romano.
Quando la lava incandescente inizia a sgorgare a fiumi, da quella cupa montagna che è il Vesuvio, Milo deve escogitare il sistema per scappare, salvare la sua amata e lasciarsi alle spalle una città ormai spazzata via dalla furia del vulcano.
Il film è avvincente, però manca tutto un pezzo di storia che ha fatto grande la città di Pompei, le sue innumerevoli attività. Pompei era una città ricca e molto sviluppata nel settore artigianale e terziario. Pompei, inquanto città romana, nell'80 a.C. si sviluppò tantissimo nel settore urbanistico ed in quello economico, grazie sopratutto alla fertilità del suo terreno a carattere vulcanico ed alla sua incantevole posizione. Infatti sorge alla foce del fiume Sarno. La via principale era via Dell'Abbondanza ed  una cornucopia rinvenuta su una fontana della via era il simbolo (Cornu =simbolo; Copia: abbondanza) appunto dell'abbondanza. Le diverse categorie professionali, erano riunite in Corporazioni, così da dare maggior peso nelle votazioni elettorali e nella gestione della cittadina. Queste categorie erano i panettieri, i lavandai, i gestori delle taverne (thermopolii), le officine tessili, i conciatori di pelli, gli osti, i falegnami, i fabbri, i mosaicisti, i barbieri, i pittori immaginari, i ritrattisti, i facchini ed i carrettieri per il trasporto delle stesse merci. Un mestiere di cui ancora oggi rimane traccia sui muri di Popei era lo "scriptor", colui che dipingeva a chiare lettere rosse e bianche, i manifesti che annunciavano gli eventi della città, i manifesti elettorali, le locazioni, gli spettacoli e le vendite. Vi erano poi i geometri odierni, che allora si chiamavano gli agrimensores, una sorta di tecnici ben pagati che rilevavano le misure dei terreni. Da non dimenticare il mestiere più vecchio del mondo, le Lupae, dal latino, significa prostituta che accoglievano i loro clienti nei Lupanar, Pompei ne contava ben 25 ed i loro Lenones, i protettori, sempre vigili.

Nessun commento:

Posta un commento