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venerdì 11 ottobre 2013

S.R.T. - Sardinia Radio Telescope - Il secondo telescopio più grande del mondo.

I lavori iniziarono nel 2003, ma non ci credeva nessuno, tutti pensavamo all'ennesima cattedrale nel deserto della Sardegna. La costruzione del radiotelescopio più grande e sofisticato d'Europa, invece ora esiste ed ha catturato perfino l'attenzione dei
ricercatori statunitensi, che pure loro ne hanno uno in West Virginia, un po' più grande e famoso del nostro. Il telescopio SRT si trova nelle campagne di San Basilio, un ridente paesino di 1270 anime, sito a 35 km. da Cagliari, nella vallata di Pranu Sanguini. Nel territorio di San Basilio sono presenti numerosi siti degni di interesse, tra cui le  fonti termali, per la gioia dei romani, che ne sacrificarono una parte per costruire un  sontuoso monastero. San Basilio riveste importanza anche dal punto di vista nuragico, con i suoi numerosi pozzi sacri, ancora oggi pieni d'acqua. Il nuraghe più famoso della zona intorno a San Basilio è "S'omu dde s'orcu" (La casa dell'orco), un sito molto bello da visitare, insieme al telescopio, naturalmente, che in 10 anni è diventato oggi una realtà con cui fare i conti! Alto 70 metri, ossia quanto un palazzo di 20 piani, ha 1008 pannelli di alluminio, un diametro di ben 64 metri, quello americano ne ha 100. Una gigantesca gru, arrivata smontata dall'Olanda, a bordo di ben 50 Tir, ha sollevato e posizionato sulla struttura centrale, lo scheletro di acciaio ed alluminio di ben 500 tonnellate. La copertura di frequenza va da 0,3 a 100 GHz. Il movimento della sua parabola, avviene con un  doppio sistema di carrelli,  sia in senso verticale che in orizzontale; grazie alla sua precisione pari a 1/10000 di grado, potrà captare i rifiuti spaziali ed i meteoriti più pericolosi per il nostro pianeta. Agirà sia da solo che di concerto con gli altri telescopi, sia europei che mondiali. Il radiotelescopio, dopo un rodaggio di due anni, prenderà il via e si spenderanno due milioni di euro all'anno, incluse le parcelle dei professionisti, di cui sette giovani sardi.

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