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lunedì 29 luglio 2013

Viaggio in California - seconda parte - le spiagge.



Oggi,  14 luglio, avevo appuntamento al Farmer Market, una zona che un tempo era il mercato dei fattori, in cui si vendevano i prodotti dell'allevamento, ma che adesso è stato ristrutturato e vi sono altri tipi di negozi, come bar e servizi diversi e le bancarelle che vendono frutta e verdura californiana, che non è niente male, anzi è buonissima. Immaginate le patate, non ve n'è solo un tipo, bensì nove tipi diversi e di colori diversi.  All'appuntamento si presentano due signore distinte, con una Kia Van, spaziosa  che mi accolgono con un sorriso familiare. Una di loro è israeliana e conosce bene lo spagnolo, l'altra, libanese,
vivendo a contatto con italiani, conosce molto bene la mia lingua. Io ne approfitto per farmi spiegare da lei, molte cose che non mi sono chiare. Mi raccontano delle terre californiane, che prima erano dominate dagli spagnoli, poi dagli indiani, che col tempo sono stati confinati in quelle che oggi sono le riserve indiane; a loro furono riscattate le terre per pochi dollari e con la scusa dell'oro, sono stati cacciati via per sempre. Poveri indiani! Oggi a quanto dice la gente, stanno bene e vivono negli spazi ristretti a loro lasciati. Iniziamo il nostro tour per le spiagge della Costa californiana.
Da nord a sud, si prende l'autostrada ad otto corsie e si va. Alle 6,40 del mattino, la giornata sembra uggiosa, ma a me piace così piuttosto che soffrire il grande caldo. Si inizia da Hungtington, una spiaggia rinomata per i surfisti, erano un'infinità', tutti inattesa di cavalcare l'onda giusta. L'escursione continua verso Long Beach con la visita, nella stessa località, alla Queen Mary, una nave che nella seconda guerra, accoglieva 15.000 soldati, dedicata alla Regina Madre.
La nave andava da Londra a New York ed è la sorella della più sfortunata Titanic. La Queen Mary è diventata un business in quanto si è trasformata nel tempo, in un grande mercato galleggiante di souvenir, vi organizzano all'interno la caccia ai fantasmi, guide organizzate, nella plancia della nave, fatte attraversandola all'interno, grazie agli ascensori con cabine trasparenti attraverso cui si vede e non si vede. L'accompagnatore cercava di riprodurre il clima di allora, spaventandoci e facendoci attraversare corridoi da cui pendevano fitte ragnatele che ci accarezzavano il viso. Riaccompagnati al piano, ho scattato alcune foto suggestive, molto panoramiche, da cui si vede anche il pallone, all'interno del quale è conservato l'aereo costruito interamente di legno, da un aviatore diventato molto ricco che poi ha lasciato tutti i suoi beni, per fare l'eremita. Il suo aereo ha compiuto una sola volta il giro del mondo. Continuiamo il tour delle spiagge, dirigendoci verso Santa Monica, a cui si accede dalla Promenade, la strada pedonabile più lunga dell'aria metropolitana di Los Angeles. Si prosegue per Venice Beach, una bella spiaggia fatta di morbida sabbia beige, impalpabile, in cui sorge un grande centro di body building e tanti impianti tennistici per la delizia degli sportivi. Qui ha avuto inizio il body building, col suo maestro Joe Weider. A lui sono dedicate le palestre aperte sulla spiaggia. Uno sguardo merita il mercato all'aperto dei prodotti locali dell'orto e del frutteto. Diverse qualità di patate, di pomodori e di frutta, le fragole californiane, grosse e coltivate nell'orto al naturale. Un exploit di colori e profumi! È bello vedere il miele californiano confezionato in tanti barattoli formosi americani, di plastica, ricavato da diverse piante. Le insalate ricce di tanti tipi, all'assaggio, sono ottime. Oggi ho pranzato lungo la spiaggia, un ottimo humus, a base di farina di ceci, polpette di legumi ed un piacevole zuppa di legumi. Pane integrale ed acqua con ghiaccio. Ho passeggiato gustando un'ottima Macedonia di frutta fresca. La mia giornata si conclude qui, con una bella abbronzatura da passeggio.
 


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