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giovedì 25 ottobre 2012

Cosciotto di tacchino ripieno.

All'uscita dall'ufficio, passo tutti i giorni davanti ad una macelleria molto signorile, gestita da una signora veramente in gamba e dalle sue due nipoti. La signora mi diceva che avrebbe bisogno di una mano per disossare le parti, ma i ragazzi che nel tempo, hanno preso servizio nel suo negozio li ha dovuti licenziare, perchè era loro abitudine spadroneggiare; anzichè aiutarla nella preparazione della carne e nella vendita, si intrattenevano, con le belle e ......................................formose signore, chiacchieravano con loro ed andavano al bar, per fare ritorno a chiusura del negozio; oltretutto, qualcuno di essi, osava dare ordini alla padrona, che sembrava la commessa, tantochè le clienti chiedevano chi fosse il titolare della macelleria e se avesse venduto ad altri. Lei è una donna che ha molta fantasia, sopratutto nella preparazione dei cibi da asporto, naturalmente a base di carne. La settimana scorsa ho visto esposti alcuni bei cosciotti di tacchino, grossi e freschi, proprio in bella mostra. Ho deciso di comprarne uno. Li per lì  è apparso nella mia mente, come un grosso involtino, si, ma l'osso? Ho chiesto alla macellaia se poteva disossarmelo e trasformarmelo, con le sue mani magiche, in una bella fetta regolare, da farcire ed avvolgere. Detto fatto, la gentile signora mi ha disossato delicatamente il cosciotto, ha tolto le ossicine, che si accumulano nella parte bassa, ha assottigliato la fetta il più possibile, ha levato la pelle, ha pesato il tutto ed io, ho portato a casa il pacchetto. La carne di tacchino non è molto conosciuta, quì a Cagliari, ed in Sardegna non esistono allevamenti di quel tipo di carne, ma la importiamo dal continente. Adesso entro in gioco io con la mia fantasia. Ho sbattuto due uova con un pò di Maizena (amido per dolci), ho aggiunto un pò di sale e sbattuto bene il tutto con la frusta, fino a che si sono sciolti tutti i grumi, ho aggiunto un pò per volta il latte, fino a riempire una scodella media.
Nella pastella potrete aggiungere delle foglie sminuzzate di prezzemolo o di basilico; ho versato poi l'impasto in una padella antiaderente, ben calda ed ho fatto  le crepes, tante, quante ne occorrevano per foderare il cosciotto aperto; ho aggiunto il sale necessario ed ho avvolto la grande fetta di tacchino. L'ho fermata avvolgendola nel filo da cucire, un pò grosso. La carne di tacchino cuoce in fretta, non è necessario predisporre la pentola a pressione. Io ho preparato un tegame alto 5 dita, dove ho fatto rosolare, stemperando con un pò d'acqua, mezza cipolla tagliata a fettine, ho fatto asciugare ed ho aggiunto l'involtone che ho lasciato dorare su tutti i lati. Ho aggiunto quindi un bicchiere di Vernaccia del Tirso ed ho abbassato il fuoco, ho messo il coperchio appena sollevato grazie al mestolo; ogni tanto lo giravo, fino a quando il sughetto è ritornato all'olio. Ho infilato la forchetta nella carne ed ho visto che non usciva più il liquido, così ho capito che era giunto a fine cottura. Ho fatto intiepidire la carne, per poi levare il filo e tagliare il rotolo a fette ed adagiarle su foglie di trevigiana, disposte in bella mostra sul piatto di portata. Il tempo di cottura è di circa mezz'ora.

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