Se si sta utilizzando Internet Explorer premere, in alternativa al pulsante, il seguente link Copertina

Cerca nel blog

venerdì 2 settembre 2011

I Murales in Sardegna.

La Sardegna è un'isola che offre un'infinità di scorci incantevoli da ammirare, che cambiano colore col sorgere  del sole. Oggi è da lì, e dalle scene di vita agro pastorale, che prendono forma i Murales. Il Muralismo,
nasce nel Messico nei primi anni del '900, e veniva considerata un'arte pubblica, legata ai veri problemi della gente in quegli anni. I temi più comuni erano legati alla libertà, alla rivoluzione ed alla giustizia sociale. 
Nel 1968 in Sardegna, a San Sperate, Pinuccio Sciola, esegue il suo primo Murale in Sardegna; fu quello, il primo di una lunga serie, che fece conquistare a San Sperate, il titolo di "Paese Museo".
Nel 1975,   con la soppressione in Messico, di Salvator Allende, per mano di un golpe dell'esercito, al quale successe la ditattura militare, un gruppo di............
 esuli scappati dal Cile, approdarono in Sardegna,  ed arrivarono  fino ad Orgosolo; anche il professor Francesco del Casino, proveniente da Siena, e residente ad Orgosolo, abellì alcune pareti spoglie aiutato dapprima, da alcuni alunni della scuola media, poi da altri artisti, tra i quali l'orgolese Pasquale Buesca. Del Casino imperniava i suoi Murales sulle ingiustizie delle reclusioni, le condizioni delle carceri, la vita del latitante, il volto di Antonio Gramsci e l'Indiano, l'immagine simbolo di Orgosolo, che accoglie chiunque arrivi in paese. Era il periodo delle contestazioni giovanili e da allora in avanti, i Murales, sugli edifici pubblici e privati, si propagarono a macchia d'olio in tutti i Comuni della Sardegna.. Era quello, il sistema più tangibile del malcontento popolare, tutti potevano vederlo e tutti ne dovevano essere consapevoli! 
Nel 1976 anche a Villamar, arriva la tecnica dei Murales, grazie agli esuli cileni Alan Jofrè ed Uriel Parvex.
Ma fu il 1977 l'anno in cui i Murales ebbero la loro più grande diffusione in Sardegna, grazie  al Gruppo "Arte e Ambiente" guidato da Antioco Cotza di Villamar e grazie anche agli artisti di Serramanna. Si diffonde così in tutta la Marmilla, dove si associa il disegno  sui muri, a momenti di forti tensioni politiche.
Villamar, alla fine degli anni settanta, fu il secondo "Paese Museo" della Sardegna.
I disegni del periodo risentivano dell'influenza e della cultura latino - americana; in essi  prevalevano i gialli forti,  i blu accesi,  i violetti ed i contorni delle figure erano molto marcati, decisi.
Al fianco di Antioco Cotza, lavora Antonio Sanna, che invece usa il Murales per esprimere la sua creatività raffigurando scorci paesaggistici, località, usi e costumi di Villamar. Il murale, lui lo interpreta in chiave ambientale. Gli amministratori locali condividono il nuovo arredo urbano in cui vengono inoltre valorizzate le tradizioni di ogni evento paesano, che diventa pretesto per disegnare un nuovo Murale.
Zeddiani - Oristano
Si cercano altre superfici da decorare e dipingere, si abbelliscono perfino le facciate  degli esercizi commerciali; quindi il panificio avrà come disegno sulla facciata, una corbella colma di bel pane sardo fatto di semola, oppure il fruttivendolo, avrà disegnato, sotto l'insegna della sua bottega, un bel tralcio d'uva, il pescivendolo un bel cesto di pesci dall'occhio vivo ad indicarne la freschezza. L'atteggiamento degli abitanti, dapprima scettico, diventa via via che l'occhio ci fa l'abitudine, sempre più compiaciuto di poter far sfoggio delle proprie opere d'arte ridenti, colorate e diverse dalle altre, che ora mostra  con orgoglio al turista compiaciuto.
Così I Murales trasformano i Paesi in Monumenti Artistici.
Il Muralismo oggi è diventato  una disciplina artistica che esprime le tradizioni culturali, religiose e folcloristiche della nostra isola, nella sua vita quotidiana. Il Murale, da strumento di protesta quale era negli anni sessanta, oggi ci permette di recuperare la nostra identità. Infatti l'alternarsi delle generazioni di artisti, ci ha consentito di tramandare la tradizione dello stile narrativo che i Murales evidenziano quotidianamente.

Nessun commento:

Posta un commento