La città che mi ha interessato di più e che ha destato notevolmente la mia curiosità è proprio Halifax, città della Nova Scotia, ossia Nova Scoscia, così come lo pronunciano gli abitanti del posto;
qui occorre fare molta attenzione al clima, la città è sulla penisola che si affaccia sull'Oceano Atlantico e qui il clima varia nell'arco della giornata, in estate di mattina fa caldo temperato, intorno ai 26 gradi Celsius, per aumentare verso le 14,00, ma nel pomeriggio inizia a fare freschetto, si solleva il vento dell'Oceano, che incalza fino a tarda sera; occorre quindi vestirsi a cipolla, a strati.
La sopravvissuta Dora Orr |
D''inverno quando piove, la gente indossa gli scafandri, proprio quelli che usa per andare a pescare. In borsa porto sempre diverse giachine e perfino lo scacciaacqua, che in mancanza d'altro protegge dal freddo. Ad Halifax è successa la più grossa esplosione dopo la bomba atomica. Una storia lunga e toccante che non conoscevo, mi ha colpito profondamente, al pari del crollo delle Torri Gemelle di New York.
Al Museo Navale di Halifax è raccontata tutta la storia della città. Era il sei dicembre 1917, quando nello stretto di Halifax, proprio quello che si forma per entrare nel porto della città, il mercantile francese Mont Blanc, che viaggiava carico di armi ed esplosivi, siamo all'epoca della prima guerra mondiale, si scontra con la nave da carico norvegese, Imo, che in quel momento sta uscendo dal porto.
Testimonianza del sacerdote |
Il Mont Blanc prende fuoco sia per le incomprensioni della lingua, sia perchè quest'ultimo non aveva issato la bandiera per motivi di guerra, l'equipaggio abbandona subito la nave con le scialuppe e la nave viene spinta dalle correnti fino a dentro il porto di Halifax; qui, folle di curiosi si avvicinano per capire cosa stesse succedendo, ma in quel momento la nave esplode uccidento 1600 persone all'istante ferendone altre 9000; di queste, in breve tempo ne morirono altre 300.
Il sacerdote con la nipotina |
Tutto, nell'arco di un km. e 600 metri fu distrutto, case comprese e la pesante ancora della Mont Blanc fu ritrovata a tre km. di distanza. Le persone che si salvarono, persero gambe, braccia ed occhi. La Germania specializzata nella lavorazione di occhi di vetro, lavorò per i cittadini di Halifax colpiti da questa disgrazia, una notevole scorta di occhi che tutt'oggi sono esposti nel Museo Navale della città che racconta il triste evento ben documentandolo. Testimone della tragedia, l'unica superstite, Dora Orr, che ha dato una mano a ricostruire i fatti. Un sacerdote, che conduceva una comunità cattolica di 500 pecorelle, disse che se quello era il disegno di Dio, lui si sarebbe levato il collare clericale. La cittadinaza di Halifax, dopo quella immane tragedia, ebbe il coraggio di ricostruire la città ed ora della vecchia, non rimangono altro che le fotografie ed i ricordi nella memoria di chi è rimasto!
Cronistoria dell'incidente |
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