Se si sta utilizzando Internet Explorer premere, in alternativa al pulsante, il seguente link Copertina

Cerca nel blog

venerdì 15 luglio 2016

Viaggio in Australia 11* parte - Uluru in monte sacro del deserto.

Kata Tjuta
Appena arrivata in aereo ad Ayers Rock, trovo l'assistente che mi preleva dal resort in cui alloggerò per tre giorni, e senza aver avuto nemmeno il tempo per un boccone, salgo al volo sul bus per andare a fare una visita intorno al villaggio e vedere il tramonto.
Palya, vuol dire ciao in aborigeno, i bambini aborigeni, vanno a scuola ed imparano l'inglese. Sono pittori e pittrici che vendono le loro tele ai turisti e se acquisti, puoi fare anche una foto ricordo con l'artista aborigeno, altrimenti non puoi scattare fotografie. Ananghu ė il loro nome e Ciucurta è il tempo del sogno; Ciucurta lo riferiscono al tempo della creazione ed oggi come allora gli aborigeni dormono ancora all'interno del parco nazionale, dentro il  loro tempio, formato da una montagna rocciosa, rossa, non tanto alta.
Uluru è il suo nome e noi possiamo vederne solo una parte, perchè il resto è a loro sacro, quindi da tenere segreto agli estranei. E' come un grosso ghiacciaio di cui si vede solo la cima, la parte più grossa è nascosta sotto terra. Il monte Uluru si vede a chilometri di distanza. Insieme a Kata Tjuta, formano un  Parco Nazionale, oggi Patrimonio dell'Umanità.
La roccia da lontano appare rossa, ma poi cambia a seconda dell'ora e da come i raggi del sole la colpiscono. In tanti hanno provato a scalarla, ma siamo davanti ad una roccia molto liscia e scivolosa, il corrimano c'è ma non vi è alcun riparo dal sole, quindi le persone, per lo più i giapponesi, che provano a scalarlo, spesso non portano a termine la loro impresa perchè colpiti dall'infarto. Le  storie degli aborigeni vengono tramandate attraverso le danze e le pitture e   vengono raccontate ai bambini che a loro volta le raccontano ancora tra loro ed ai bambini più piccoli. Nel centro culturale, sui pannelli scritti sono spiegate  le loro credenze ed i primi racconti con gli inglesi. Si trovano anche oggetti incisi dagli aborigeni. All'interno non si possono fare nè foto nè filmati. Ma un filmato c'è che aiuta a capire come sono, come vivono ed in che cosa credono. Basta avere pazienza e guardarlo, è chiaro.
Le storie di Giucurta finiscono sempre male        
perché contengono principi per i bambini. Facciamo i 10 km di circonferenza di Uluru in autobus. Si intravvedono nella roccia, delle strisce scure formate da un'alga che contiene un batterio. Da lì su, scende l'acqua. 

Fino al 1980 tutti i servizi aeroportuali, si svolgevano all'interno del parco nazionale.


Dove stava anche l'aeroporto. Andiamo verso l'area del tramonto, che avverrà alle 18,13, verranno anche gli aborigeni con i loro bambini che sono biondissimi. Osserviamo tutti insieme in silenzio, il tramonto, i colori intorno a noi mutano, l'aria diventa gelida per via dell'escursione termica;  mentre si fa lo spuntino tutti insieme, saremo un centinaio provenienti dai 5 alberghi del Parco.
Domani sveglia spartana per vedere l'alba nello stesso luogo e poi lunga passeggiata intorno a Monte Uluru e Kata Tjuta, una montagna che ha 36 testa, da cui il nome aborigeno,  di giorno, con borraccia piena d'acqua al seguito e qualcuno anche con la coperta, visto il freddo che farà.

Nessun commento:

Posta un commento