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giovedì 6 agosto 2015

Viaggio in Groenlandia - XI parte - Avvistamento balene.

04/08/2015
Questa mattina, non mi sono svegliata proprio di buonora, visto che ieri ho tardato ad andare a letto per vedere il sole di mezzanotte. Quindi alle nove mi sono presentata per la prima colazione. Alle undici, l'autista inuit dell'albergo, mi ha accompagnato al porto di Ilulisat, per l'avvistamento delle balene.   Si dice in giro che con questa compagnia le probabilità di vederle siano del 95%; salita a bordo della piccola barca, mi ė stato consegnato il pranzo al sacco, panino con Halibut affumicato, gamberetti ed insalata mista, succo di frutta con cola, cioccolato ripieno e mela; eravamo in dieci, tutti gasati, ma c'era troppo freddo per stare fuori.
Ho deciso di indossare altri due maglioni e l'incerata, guanti acquistati a Rejkiavich, di lana grossa  e di prepararmi psicologicamente a sconfiggere il freddo, pur di vedere le balene da vicino; da lontano le avevo già viste a Rejkiavich. La ricerca ha inizio ma prima dobbiamo provare ad uscire dagli iceberg, senza avere danni alla barca; mi raccontava una ragazza tedesca che col marito sta girando in sacco a pelo tutta la Groenlandia che una coppia di amici tedeschi che vive qui, più a nord, li ha invitati per una settimana a stare con loro; mentre li stavano raggiungendo, una delle figlie l'ha chiamata e le ha detto di non passare più perché i genitori avevano avuto un incidente; mentre erano in barca per una battuta di pesca si sono trovati davanti un iceberg di profondità che aveva infilzato la prua dell'imbarcazione così la barca ė andata giù a picco e loro sono morti assiderati.
Non conoscevo questo tipo di iceberg, ma ieri sera ne stava parlando il capitano della barca e raccomandava molta attenzione proprio per quel tipo di iceberg, il più insidioso perché non si vede se non con un sofisticato ecoscandaglio.  Un gran brutto incidente! Ė finito lo sbarramento degli iceberg ed in un'ora e mezzo siamo nell'oceano aperto. C'ė un grande via vai di barche da pesca; l'aiuto comandante, un ragazzo inuit che parla bene l'inglese, viene contattato via radio da un motopeschereccio d'altura, perché sono state avvistate tre balene nella zona.  A bordo si percepisce il fermento e l'agitazione per la notizia, così ci prepariamo tutti al grande evento. La barca va dritta e sicura seguendo le coordinate indicate e già si intravvedono i tre grossi mammiferi. Procedono molto lentamente, all'inizio respirano, si inabissano per quattro volte poi riemergono e spruzzano fuori l'acqua; trascorsi quattro minuti, si avvistano di nuovo; il comandante inuit, vuole stare vicino per farcele osservare bene, il motore ė al minimo per non farle andar via. Hanno paura perché qui le balene si cacciano per tre mesi all'anno, gennaio, febbraio e marzo; ogni compagnia di pesca ne può pescare non più di tre all'anno, essendo le balene in via d'estinzione, occorre dar loro la possibilità di riprodursi. Finalmente una legge fatta per bene a cui tutti devono attenersi, pena multe molto salate che qui si devono pagare. Le balene continuano a muoversi sincronizzate nell'acqua, le macchine fotografiche ed i tablet sono all'opera, tutti osserviamo molto incuriositi lo spettacolo; si tratta di una madre con i suoi due figli. Restiamo ad osservare i movimenti aggraziati di questi enormi mammiferi,  incluso il sollevamento delle loro code che dolcemente sfiorano l'acqua. Stanotte c'era la luna piena, così ė arrivata l'alta marea e con lei le balene, ma si impiega più tempo per arrivare a terra con la barca.  Nel viaggio di ritorno, faccio due chiacchiere con l'aiuto del capitano, un ragazzo inuit appassionato di fotografia. Lui scatta tante foto in serie alle balene che trova nelle varie uscite in barca e poi vedendole insieme, con la sua macchina sofisticata, viene fuori un filmino. Mi ha fatto vedere anche la foto scattata col suo teleobiettivo ad un inuit, fuori di testa che si ė tuffato da un iceberg altissimo. A nuoto ė poi risalito sulla barca. Mi ha raccontato che nel 2006 un orso bianco si ė avvicinato nei pressi dell'albergo, così ė stata allertata la polizia locale che a sua volta ha chiamato i cacciatori locali che gli hanno sparato col fucile. Il povero orso ė morto e la sua bella pelliccia ė servita a coprire tante persone inuit.  La mattinata promette bene, anche il sole ha riacceso la sua luce su tutto il villaggio, siamo di nuovo a casa.  
Potrete vedere i miei video sulle balerne in Groenlandia cliccando i seguenti  3 lins:


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