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domenica 24 maggio 2015

L'Argia ed i suoi riti demoniaci in Sardegna.

L'Argia o Vedova Nera è un ragno associato al demonio. Il morso della femmina Argia, può rivelarsi letale per l'uomo; non è doloroso al momento, ma col tempo provoca forte sudorazione, nausea, vomito, mal di testa, crampi al basso ventre e tal volta è causa di morte. Il corpo dell'Argia raggiunge i 15 millimetri e presenta 13 macchie rosse sopra il suo corpo scuro; esso vive nelle zone a macchia mediterranea, aride e pietrose. Gli antichi sardi consideravano le persone punte dall'Argia, vittime di possessione demoniaca che per guarire si doveva ricorrere ai riti "argiatici".
I contadini sardi temevano l'Argia, come una maledizione  e mentre dieci anni fa, si pensava che fosse estinta, si è scoperto invece che il terribile ragno, vive ancora oggi, nascosto nell'Isola di Mal di Ventre e nelle campagne di Santa Giusta, in provincia di Oristano, dove gli agenti forestali, hanno trovato decine di esemplari. L'Argia femmina è la sola a possedere i cheliceri, ossia le chele che hanno il pungiglione, il maschio ne è invece privo. Quindi, quella da temere è la femmina, che diventa aggressiva solo se si sente in pericolo o braccata. Ogni Argia femmina, possiede una quantità di veleno quindici volte più potente di quello del serpente a sonagli. Per scongiurare la sua presenza, gli antichi sardi, ripetevano rituali e danze tribali, come fosse un pericolo mandato dal demonio. 

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