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domenica 16 giugno 2013

Hates, la casa in fondo alla strada - Recensione.

Un bel film, che non definirei né horror, né thriller, forse psicologico. La storia è carina, ma pecca di qualcosa che ancora non ho ben afferrato; forse col tempo lo capirò.
L'interprete principale, Jennifer Lawrence, lanciata con Hunger Games, si sta trasferendo in una nuova casa, insieme alla madre, Sarah, Elisabeth Shue di Pirana in 3D, per voltare pagina e riprendere insieme una nuova vita. La casa che hanno scelto è un po' fuorimano, all'interno di una boscaglia, vicino ad un'altra, riguardo alla quale le due donne, apprendono una strana storia.  Si racconta in giro che una coppia sia stata uccisa dalla figlia più piccola, in preda ad un raptus.
 
 
La bella Elissa, è incuriosita e quando incontra Ryan, l'unico sopravvissuto della famiglia, che vive da solo nella casa del padre, dov'è successo il fattaccio,  non perde occasione per farlo parlare e raccontare la raccapricciante storia. Il film riprende un po' alla lontana la storia di Psyco, il film di Hitchcock, ed anche qui l'interprete ha un'ossessione.
 
 
Potrebbe incutere più paura, ma le scene forti, durano poco, quindi la suspance, arriva subito e va via velocemente;  il regista non si sofferma a far soffrire lo spettatore. Inoltre, quando uno pensa di aver capito tutto, gli ultimi 30 secondi, sono dedicati alla scena madre, che invece rimette tutto in discussione!!

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