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domenica 16 giugno 2013

Castelsardo - Viaggio virtuale tra architettura naturale e tradizioni.

La cittadina di Castelsardo sorge su un irto promontorio vulcanico e domina il Golfo dell'Asinara. Conserva ancora intatti i suoi Bastioni, un tempo protezione per gli attacchi provenienti dal mare. Il Castello che si impone sul borgo fu costruito dai Doria nel XII secolo e battezzato Castel Doria; dalla metà del 400 passò agli aragonesi che lo chiamarono Castello Aragonese. All'interno del Castello si trova un museo dedicato all'arte dell'intreccio realizzato con palma, asfodelo  e giunco. Lungo la strada che risale la Pianedda, si va verso il centro storico antico e davanti ai nostri occhi si apre uno scenario unico nel suo genere, fatto di stradine strette e ripide alternate a lunghe scalinate con chiese e monumenti di notevole interesse storico. Girare nel centro storico, vuol dire curiosare nei tanti negozietti di artigianato, sentire il profumo che proviene dai numerosi ristorantini che cucinano il pesce appena pescato nel golfo e portato a riva dalle barche, incluse le aragoste della zona. E che dire del mare che avvolge Castelsardo? Attorno al Paese si può ammirare un esclusivo panorama in cui spiccano le coste a tratti alte e frastagliate, con spuntoni rocciosi a vegetazione selvaggia alternati a bianchi arenili.
Tra le spiagge ricordo Baia Ostina, Cala la Vignaccia, Cantareddi, Lu Bagnu, Marina di Castelsardo, Pedraladda, Punta la Capra, Punta li Paddimi, dove si possono praticare anche vela e windsurf. Ritornando all'interno del paese, lo sguardo si apre verso il mare incontrando   la Cattedrale di Sant'Antonio Abate;  col suo bel Campanile in stile aragonese, mentre al suo interno domina lo stile romanico, era un'antica dimora vescovile.
Un altro gioiello è la Chiesa di Santa Maria, reduce da un recente restauro, riporta ancora i segni di un attacco dal mare risalente al tempo aragonese. Una meta importante per il turista, è costituita dalla Basilica di Nostra Signora di Tergu, ossia la Montecassino sarda, preziosa architettura in stile romanico - pisano, fiorita nella Sardegna medioevale; la Basilica occupa un posto centrale nello scenario di Lunissanti, un antico rituale religioso in cui si prevede che il lunedì della settimana Santa, nelle vie buie,  illuminate  dalle fiaccole, si muovano lugubri figure incappucciate da teli bianchi, mentre nell'aria risuonano sinistre note dei tre cori de Lu Stabet, lu Jesu e lu Miserere tramandate dalla dominazione catalana. Continuando la visita nel centro storico, entriamo nella Chiesa trecentesca di Santa Maria delle Grazie, sede del Lunissanti, da cui parte e dove rientra la sacra processione notturna della settimana Santa. All'interno della Chiesa si venera il Crocifisso ligneo più antico della Sardegna "Lu Criltu Nieddu", il Cristo Nero, per il suo colore sempre più scuro. Vicino a Castelsardo, è d'obbligo visitare una meraviglia della natura, una domus de Janas, denominata "La roccia dell'Elefante", scolpita dall'erosione naturale della pioggia e del vento, a forma proprio di elefante e qui dobbiamo scattare la nostra foto ricordo.

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