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sabato 2 febbraio 2013

La migliore offerta - Recensione.

Non sono riuscita ancora a raccontarvi le vicende di tre film che ho visto nello scorso mese di gennaio, uno più interessante dell'altro. Rimedio subito con "La migliore offerta", di Giuseppe Tornatore, che a detta di molti, ha fatto un film mediocre, ma la critica è la critica ed ognuno, pur di farsi notare, scrive anche bestialità in merito; la miglior cosa, io penso, sia quella di andare a vedere le pellicole e poi giudicare da sè: i gusti sono sempre soggettivi e si deve giudicare con la propria testa. La migliore offerta è un film che non a caso ha incassato 5 milioni di euro e quest'anno parteciperà al Festival di Berlino.
Il film racconta la storia di Virgil Oldman, un sessantenne esperto d'arte, conosciuto in tutto il mondo. La sua vita scorre regolarmente tra un'asta d'arte e l'altra, con le sue passioni per i ritratti femminili che colleziona da molto tempo, fin quando una misteriosa donna, si affaccia alla sua vita con una telefonata, per invitarlo nella sua villa a fare una valutazione al lascito dei suoi genitori. Sarà questo, l'approccio di un rapporto che sconvolgerà per sempre l'esistenza di Virgil. Il regista, Giuseppe Tornatore, si conferma un Maestro del cinema e Geoffrey Rush, il cattivo capo delle guardie ne "I Miserabili", il Logopedista ne " Il discorso del Re", dimostra di essere un attore di grosso spessore; qui impersona un uomo dalla perfezione maniacale;
egli  evita ogni contatto diretto con le persone inddossando sempre guanti di camoscio, colleziona ritratti femminili, tanti da riempirne le pareti di un immenso salone, consapevole del fatto che colui che ama l'arte, non è un possibile artista. Egli non vuole cellulari e truffa i suoi clienti svalutando opere che poi acquista tramite il suo amico Billy, un impareggiabile Donald Sutherland, alle aste tenute da lui stesso.

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