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giovedì 3 gennaio 2013

La regola del silenzio - Recensione.

E' da un pò che trascuro di scrivere le recensioni dei film visti al cinema; cercherò di rimediare, prima con questo film e poi, con la "Vita di Pi".                Iniziamo con "La regola del silenzio", che ha funzionato bene per 30 lunghi anni di latitanza; infatti Jim Grant, un Robert Redford, sempre in gran forma è un avvocato vedovo, che vive con la figlioletta ad Albany, capitale dello stato di New York; egli nasconde un segreto che, se svelato,..........
manderebbe in frantumi la sua vita e quella di tante altre persone. E' stata arrestata un'attivista del suo gruppo, molto attivo negli anni sessanta, ai tempi della guerra nel Vietnam ed un giornalista in erba,
 per dimostrare "quan'è bravo lui", Ben Sephard, avvia una serie di indagini, che si allargano a macchia d'olio, arrivando fino a Jim. La donna, Susan Sarandon, è rimasta anch'ella 30 anni in clandestinità, ma adesso è finita. Un'importante scoperta, un articolo che riempie le prime pagine dei quotidiani americani, riguarda proprio l'avvocato Grant, e su di lui, pende l'accusa di omicidio, avvenuto durante una rapina in banca.
 
Non vi ho raccontato nulla che vi farà perdere il gusto di vedere questo film, di appassionarvi fino in fondo. La storia è molto intrigante, il cast è eccezionale, il regista Pollack, ha saputo miscelare bene giovani attori emergenti, con grandi stelle, come Redford e la Sarandon, per una storia molto appassionante che vi lascerà di sicuro una traccia.

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