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martedì 26 giugno 2012

New York - La messa Gospel - 10°parte.

Domenica scorsa, avevo fissato nel promemoria , che alle ore 15,00 iniziava la messa Gospel, nella Times Square Curch, una Chiesa Cattolica, e che Chiesa!!! Sembrava un teatro con tanto di platea, palco e logge. Appena entrata, c'era gia' tanta gente, mi hanno accompagnato in seconda fila. Ho pensato che avrei capito ben poco di ciò che avrebbero detto. Il coro di trenta persone nere, bianche e gialle si stava sistemando per bene, il pianista nero era gia' seduto sul suo sgabello ed il batterista bianco, finiva di provare gli strumenti. Un maxi schermo calava giu' all'estremità del palco con su scritte le parole delle canzoni. Le luci si fanno soffuse e la musica inizia. Era una musica allegra ma rispettosa, le parole ripetute a doppie strofe, erano di ringraziamento al Signore, che chiamavano Lord, per averli resi liberi, liberi da quella schiavitù che li aveva sottomessi per così tanto tempo.
Era tangibile nei loro volti e nel loro respiro, la commozione che provavano nel pronunciare quella parola, "Freedom". Ho capito che loro hanno tanta fede in Cristo e che lo amano veramente. Ha seguito i canti il sermone di un laico bianco, che con grande entusiasmo, ripeteva che ognuno di noi deve aprire il proprio cuore al Cristo e lui ci avrebbe spalancato le braccia. Il sermone e' durato due ore, in cui non era difficile capire i concetti, la sua parlata era piuttosto lenta. Mi ha colpito come la gente si emozionava alle parole del laico, che non leggeva, ma parlava del Signore, come stesse raccontando una storia, con vero entusiasmo e ad ogni breve intervallo, tutti ripetevano "Ei men", solo alla fine ho capito che era il nostro "Amen", pronunciato diversamente. Ma "Amen" non e' una parola latina?

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