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domenica 22 aprile 2012

Quasi amici - Recensione.

E' un film delizioso, che commuove dalle risate; tratto da una storia vissuta,  il cui vero protagonista acconsente a raccontare la sua vita, in chiave ironica. I due Registi, Oliver Nakache  e Deric Toledano  

nel 2004 videro un documentario girato in Marocco in cui si raccontava di un ricco signore costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente di parapendio; nel 2011 decidono di mettere insieme le risorse ed elaborano "Quasi amici", in cui Philippe, dopo aver avuto diversi assistenti che tratta con snobismo, finalmente incontra Driss, un ragazzo senegalese, appena uscito di prigione che ambisce solo all'assegno di disoccupazione, gli bastava una firma, invece viene assunto come assistente.
Driss è un ragazzone che tratta Philippe come un amico di quartiere e nonostante sia lontano anni luce dalle regole di Philippe, riesce a farsi accettare da quest'ultimo; così tra i due nasce una simpatica complicità, al limite del consentito, fatta anche di trasgressione all'insegna della quale trascorrono delle giornate piene ed indimenticabili. 
Philippe, grazie a Driss ritrova nuovi stimoli ed adotta un nuovo modo di vedere il mondo, riprendendo in mano le redini della propria vita. Nel film viene dato risalto al rapporto di amicizia tra i due protagonisti, che è sempre precaria quando il tema è l'handicap e la differenza di colore della pelle.



Un film ricco ed intenso che arriva a toccare il cuore ed il messaggio che vuole darci è quello di rivalutare le relazioni umane, fonte della vera ricchezza, un patrimonio di cui spesso dimentichiamo l'esistenza. Il film è tratto dal libro "Il diavolo custode".

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