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giovedì 22 marzo 2012

Dedicato ad una persona speciale.

Ricordo quando ci siamo conosciute, 32 anni fa, eri una bella signora cinquantenne, ci siamo incrociate mentre portavi da mangiare ai gattini, nel giardino di casa tua. In tutti questi anni siamo state legate da una grande amicizia, fatta di rispetto, disponibilità, stima e
complicità reciproche. Andavamo spesso a passeggio insieme, ricordi, in campagna e ti piaceva tanto ammirare gli alberi in questa stagione, mentre i mandorli mostravano i primi timidi fiori; e la raccolta delle olive, le mangiate di corbezzoli, e poi a casa a fare la marmellata con le bimbe che facevano i loro primi intrugli. Che bei tempi, ricordi?!  Io si, mi ricordo la  fragorosa risata che facevi, quando ti raccontavo le marachelle delle mie bambine, tue nipoti, che  hai sempre difeso con amore. Quelle bambine che tu hai fatto crescere egregiamente, al pari di una madre, mentre io lavoravo; quelle bambine che tu hai sempre adorato, che adesso sono diventate donne. Insieme abbiamo condiviso momenti di gioia intensa e momenti molto tristi e bui, dai quali siamo riuscite a riprenderci. Poi la tua inesorabile malattia, che ci ha fatto sempre temere per la tua vita. Ma tu, più forte che mai, le replicavi la tua volontà di continuare, la tua forza di lottare, sempre. In questi ultimi tre mesi ti è stata fatale, ahimè, una caduta, che ha leso brutalmente la tua ossatura, già notevolmente indebolita e compromessa. Le tue ossa, sono diventate col tempo friabili, e da quel letto, purtroppo, non ti sei mai più rialzata, ma a tutti dispensavi ugualmente, un bel sorriso di incoraggiamento. Oggi, con un nodo alla gola, non riesco a convincermi che tu non ci sia più e che in soli sei giorni, ti sia arresa, perdendo la forza di mangiare, di bere e di parlare. Un ultimo affettuoso abbraccio, mia cara amica. 

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