Se si sta utilizzando Internet Explorer premere, in alternativa al pulsante, il seguente link Copertina

Cerca nel blog

mercoledì 11 gennaio 2012

"J.Edgar" - Recensione

La vera storia del capo dell'FBI durata 50 anni, a partire dagli anni venti e fino alla sua morte, avvenuta nel 1972 è raccontata da lui in prima persona, attraverso 8 presidenti e 3 guerre. J.Edgar Hoover, un carismatico Leonardo di Caprio, era un uomo enigmatico, apparentemente duro e pieno di segreti che grazie alla complicità della sua fedele segretaria, Helen Gandy, ha portato con se nella tomba. Hoover diresse con grande autorità il Federal Bureau of Investigation (FBI), da quando l'agenzia era ancora piccola, male organizzata, sconosciuta al mondo e con appena 600 agenti, che divennero 6.000 alla sua morte. Egli combattè i gangsters, uccise John Dillinger, il "Pericolo pubblico numero uno"; dopo quattro anni di indagini, catturò il rapitore e l'assassino di Baby Lindbergh, un tedesco che fu giustiziato. Creò una rete capillare di spie con la raccolta di dati privati di molte personalità, incluso J. Kennedy. Hoover riuscì a spiare perfino l'attività sessuale dei politici. L'FBI a Washington porta il nome si J.Edgar Hoover ed alla sua morte, il Presidente Nixon, ordinò i funerali di Stato. Il film, che mi è piaciuto molto, l'ho trovato, avvincente ed è stato interessante entrare a contatto con una mentalità, come quella di Edgar; ho pensato inoltre che una personalità come la sua, non andrebbe male per rimettere in sesto l'Italia! Il film è stato criticato perchè imperniato sulla psicologia di Edgar, incluso il suo rapporto morboso con la madre e la sua repressa omosessualità. Alcuni reclamano la mancata narrazione degli avvenimenti straordinari intrecciati tra la sua vita e quella dell'FBI. Clint Eastwood non perde un colpo.

Nessun commento:

Posta un commento