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domenica 1 gennaio 2012

Il Principe del Deserto - Recensione


Il film è tratto dal romanzo di Hans Ruesch "Paese dalle ombre corte" e si svolge tra il 1820 ed il 1840. Siamo in un'Arabia divisa tra molte tribù. In particolare due, quella di Amar, sultano di Salmaah e di Nesib emiro di Hobeika (Antonio Banderas); le due fazioni si contendono la così detta Striscia Gialla, una zona vastissima e desertica di confine, considerata terra di nessuno, ma contesa dalle due fazioni. Per colmare questa lacuna, i due sovrani raggiungono un accordo: Amar consegna i propri due figli di 9 ed 11 anni, in custodia permanente a Nasib il quale si impegna a non dichiarare guerra per l'appropriazione di quella distesa di terra. I due ragazzi crescono bene, senza problemi, sperando di rivedere presto il padre. Dei due, Saleeh aspira ad una vita da guerriero, mentre il fratello più piccolo essendo più ambizioso, preferisce continuare gli studi. Tutto fila liscio fino all'avvento di un ricco petroliere texano, il quale fa notare a Nasib, che sotto i suoi piedi scorre un mare di petrolio. Il popolo arabo è però ancorato fortemente alle sue tradizioni e l'interesse verso il denaro, di quel forestiero, irrompe in una realtà che rende incomprensibile l'interesse per la questione. La guerra tra i due sovrani viene scatenata dall'avidità d Nasib, il quale vuole sfruttare la Zona Gialla facendo perforare il terreno e costruendo numerosi pozzi petroliferi. Si arriva così alla guerra tra le due zone. Il giovane Auda, passerà presto dai libri di poesie alla tragedia della realtà, essendo tra l'altro una persona molto carismatica tanto da convincere le genti a formare un esercito per riportare l'equilibrio in quel lembo di terra.
La storia è molto avvincente, inoltre le immagini riportano al "Laurence d'Arabia" e le musiche sono azzeccate e molto piacevoli da ascoltare.

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