Se si sta utilizzando Internet Explorer premere, in alternativa al pulsante, il seguente link Copertina

Cerca nel blog

venerdì 7 ottobre 2011

Le Saline di Molentargius riprendono vita grazie all'Ente Parco.

               Nelle menti di molti cagliaritani è ancora vivo il ricordo del duro lavoro nelle Saline, quando a settembre ancora infuocato, il treno delle Ferrovie Complementari Sarde, scendeva dalla regione collinosa del Parteolla, arsa dalla lunga stagione estiva e mentre  raggiungeva la pianura campidanese, vedeva delinearsi dietro i vigneti di Monserrato e di Pirri, prima di giungere...........
a Cagliari,  una serie di cumuli bianchi e scintillanti di fresco candore nello sfondo di cielo azzurro del Golfo di Cagliari. Era il sale della grande Salina di Molentargius, che in passato è stata fonte di grande ricchezza. In estate il sole era cocente, in inverno faceva molto freddo e si doveva lavorare seminudi, con i piedi nell'acqua e la pala in mano.
                 Oggi quella salina, una delle più belle d'Europa, non produce più,
sia per l'inquinamento dell'aria, sia perchè manca la convenienza e si è così cancellata un'attività che per duemila anni ha segnato una parte della storia della città di Cagliari. Con essa è sparita tutta una serie di figure professionali, che ormai sono dimenticate, come per esempio il "Maestro delle Saline", che richiedeva una grande esperienza tramandata da padre in figlio. Prima che l'estrazione del sale dall'acqua dello stagno,  diventasse industrializzata, il lavoro veniva eseguito con l'ausilio degli asinelli, "Is Molentis" che diedero il nome allo stagno di Molentargius.
                  I costi delle Saline erano generati soltanto dalla manodopera, visto che si sfruttava bene l'energia solare e l'acqua del mare. Infatti il principio della salina di Molentargius era semplicissimo e vecchio come la storia della civiltà umana. Al sole cocente dell'estate era affidata l'evaporazione  di un sottile strato di acqua di mare. La scelta della località di Cagliari non è casuale , ma fatta per la topografia della spiaggia bassa e con lo stagno retrostante, lontano dai monti,  ma aperta ai venti secchi del Nord. La zona è caratterizzata da scarse precipitazioni e lunghi periodi di siccità, in genere da Maggio ad Ottobre. 
                  Il sale ottenuto dopo che l'acqua veniva filtrata attraverso un sistema di pompe, veniva depositato nelle caselle salanti e restava   sul fondo;  il sale così si  cristallizzava e diventava  puro.
Panoramica delle Saline di Molentargius
I residui di lavorazione del sale venivano riutilizzati estraendo il cloruro di magnesio, impiegato da una ditta milanese, per fare le mattonelle smaltate; si impastavano i residui del sale con segatura e magnesite ottenendo una mattonella sana, impermeabile e molto elegante. I cumuli di sale che si ottenevano scaricando il sale dalle carriole, condotte dai prigionieri di guerra, avevano  una sezione triangolare e formavano col sole una crosta che li rendeva inattaccabili perfino dai forti venti di maestrale. 
            Oggi la gestione delle Saline è affidata all'Ente Parco di Molentargius, che sta cercando di valorizzarlo, anzi in parte l'ha già fatto, infatti una zona  è già praticabile a piedi o in bicicletta, ma non esiste ad oggi un piano integrale per inglobarlo nella città e nell'hinterland, e renderlo vivibile nel suo insieme. Il Parco è un fiore all'occhiello della città di Cagliari e non lo si deve conservare sotto una campana di vetro, bensì occorre ridargli vita. Grazie ai sostanziosi fondi elargiti dalla Comunità Europea, l'Ente, ha potuto presentare un progetto di massima per il ripristino della produzione del sale e per rendere al Parco  i suoi canali, che  saranno ripuliti, navigabili e resi omogenei e turisticamente funzionali.
Competizioni nel canale di Molentargius


             
               Si auspica che col nuovo anno partiranno gli appalti per i lavori di ripristino e se non ci saranno imprevisti, in quattro anni, vedremo che una nuova  fonte di   ricchezza  verrà restituita alla nostra bella città.  

Nessun commento:

Posta un commento