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domenica 24 luglio 2011

Luoghi da scoprire - Selvaggio Blu - Ogliastra

Dalla guglia di Preda Longa a Cala Sisine, tra codule, anfratti, immense pietraie, e bellissimi boschi ove i carbonai toscani,  ai primi del 900, e fino a 60 anni fa tagliavano il legname per farne poi il carbone che veniva poi imbarcato direttamente dalle scogliere per il continente si inerpica il "Selvaggio Blu"
trekking tanto bello, quanto impegnativo. L'idea di collegare in un unico percorso i sentieri dei pastori e dei carbonai, fu di due lungimiranti alpinisti; Mario Verin, toscano e Peppino Cicalò, sardo, ma toscano di adozione. I due ne scoprirono e divulgarono il tracciato, che fu poi definito come una delle più belle Alte Vie del Mediterraneo. L'inesperienza della gente locale in fatto di
turismo alternativo, a quello solito balneare, ha contribuito ad ingigantire l'idea dei due alpinisti innamorati di questi territori selvaggi. Nel 1986, Cicalò e Verin, proposero al sindaco di Baunei di recuperare i tracciati già esistenti e di collegarli tra loro a guisa da formare un itinerario panoramico che avrebbe seguito l'andare della falesia. I due iniziarono così l'esplorazione della zona tra la costa e l'altopiano del Golgo. Fu un lavoro lungo e delicato, in quanto occorreva interrogare costantemente i pastori. Fu un'esplorazione certosina, fatta di attraversamenti di Bacu, piccole valli, arrampicamenti, discese a corda doppia, senza avere mai la certezza di una via d'uscita. Diceva Cicalò che ogni qualvolta, sembrava non ci fosse una via d'uscita, prima o pi si scopriva un piccolo passaggio attrezzato dai pastori, come una scala a Fustes, ossia un tronco con su incisi dei gradini, che permetteva di andare avanti!! L'intento dei due esploratori, era quello di ridare vigore ad un patrimonio rurale ormai morto, e rimettere in funzione  opere di vera ingegneria. I due proposero di restaurare i vecchi ovili e di ristrutturare i muretti a secco, ripulire i vecchi sentieri e munirli di segnaletica. Cambiata la giunta, cambia il progetto e le nuove esigenze del momento, costringono a mettere da parte il progetto di Selvaggio Blu. Gli unici segnali che restarono furono i segni Blu del percorso e quelli Rossi, per le vie di fuga. Oggi Selvaggio Blu, grazie alla guida Baunei Sentieri, è sempre più vivo, e le guide lo hanno inserito nei loro programmi, insieme all'Everest ed alla Patagonia.




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