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domenica 12 maggio 2013

Introduzione alla lettura italiana - Per gli stranieri.

Ho ritenuto opportuno aprire un canale su You Tube, al fine di leggervi periodicamente degli articoli che per me sono significativi, in modo da comunicarvi la cadenza ed il senso da dare alla lettura in lingua italiana. Ho fatto questo, non a caso, bensì su richiesta di alcuni amici stranieri, perciò ....eccovi accontentati. La mia lingua piace a tanti e tanti sono i ragazzi interessati ad apprenderla in fretta; sia colui che dovrà trasferirsi presto per motivi di lavoro, sia  chi ha deciso di continuare gli studi nel nostro paese, sia chi desidera soggiornarvi per qualche tempo, sia perché piace e basta. Per adesso ho registrato la lettura tratta da un libro di uno dei più grandi scrittori sardi, Giuseppe Dessì, lo si studiava anche a scuola, oggi, credo, non più. A me è sempre piaciuto, leggere i suoi testi, come leggere quelli del Premio Nobel, Grazia Deledda, sono libri che parlano della nostra terra, di com'eravamo, delle nostre origini, le cose che facevamo un tempo, a cui eravamo affezionati, ma che oggi abbiamo perso. Vi consiglio di ascoltare il testo, cercate di capirlo, magari, provate  a scriverlo e poi a rileggerlo, tante volte. Sono sicura, che se diventerete sistematici, con questo lavoro, imparerete senz'altro il vostro italiano. 
Testo:
Da "Paese D'Ombre" di Giuseppe Dessì: la Sardegna era entrata nell'unità nazionale moralmente ed economicamente fiaccata. I Savoia, che ne erano venuti in possesso col trattato di Londra, avevano continuato e se mai accentuato lo sfruttamento e il fiscalismo tanto che i sardi, per due volte cercarono di liberarsene: la prima fu nel 1794 quando, a furor di popolo, costrinsero i piemontesi a lasciare l'isola; la seconda nel 1796 quando Sassari proclamò la repubblica, soffocata poi nel sangue. Il governo regio ed i fanatici dell'unificazione non avevano tenuto conto delle differenze geografiche e culturali ed avevano applicato sbrigativamente a tutta l'Italia un uniforme indirizzo politico ed amministrativo. La legge del 14 luglio 1864 aveva aumentato le imposte di cinque milioni per tutta la penisola e di questi, oltre la metà furono caricati sulla sola Sardegna, per cui l'isola si vide triplicate di colpo le tasse. In molti paesi del centro, quando gli esattori apparivano all'orizzonte, venivano presi a fucilate e se ne ritornavano, quando tornavano, a mani vuote; ma più spesso, l'esattore, spalleggiato dai Carabinieri, metteva all'asta casette e campielli e tutto ciò, senza che nessuno tentasse di difendere gli isolani. I politici legati agli interessi del governo, predicavano la rassegnazione. I Sardi si convincevano di essere sudditi e non concittadini degli italiani e sempre più si abbandonavano alla loro secolare apatia ed alla totale sfiducia nello Stato.

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