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giovedì 7 giugno 2012

Viaggio in Paradiso - Recensione.


L'attore australiano, ormai 56enne, interpreta uno scavezzacollo, Driver, non più giovane, che dopo essersi impossessato di una quantità esagerata di denaro, frutto di un grosso colpo, tenta di lasciare l'America, per raggiungere il confine messicano. Beccato proprio alla frontiera, viene introdotto in una prigione città, "El Pueblito", con tanto di negozi, bar e diverse attività, il cui capo è un gangster, Javi  che tutti servono senza fiatare. 
All'arrivo di Driver, però si rimette tutto in discussione; infatti il suo intento è quello di rimpossessarsi dei soldi che al momento dell'arresto, i poliziotti corrotti gli avevano rubato. Tutto questo, grazie anche alla complicità di un ragazzino, di appena 10 anni, veterano tabagista, a cui il boss Javi ha assassinato il padre. Javi è malato ed aspetta il trapianto di fegato, e solo quello del bambino è  compatibile col suo. Il film, scritto dallo stesso Gibson, è godibile e mette in luce il rapporto di complicità che si crea col bambino peraltro furbo e molto intelligente.

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