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domenica 15 gennaio 2012

Donne in politica.





Margaret Thatcher, Benazir Bhutto, Sonia Ghandhi, Hillary Clinton, Angela Merkel e Aung San Suu Kyi, sono solo alcune di coloro che hanno dimostrato il valore di una donna in un campo tradizionalmente maschile. La storia ed il tempo, hanno evidenziato  che  le donne sono capaci e talvolta più competenti degli uomini, anche in campo politico. Ricordiamo  la piccola suora albanese, Beata Madre Teresa di Calcutta, impegnata e combattiva fino all'ultimo, pur di raggiungere i suoi obiettivi, sempre dalla parte dei poveri. Anche Lei, a suo modo, faceva politica. C'era qualcosa di particolare in quel volto tracciato dalle rughe del tempo, in quegli occhi brillanti, le sue piccole spalle ricurve che offrivano sempre un appoggio ai più deboli e quelle mani giunte in preghiera che raccontano tutto l'amore per il suo prossimo. Che dire della "Lady di ferro", oggi sofferente, ma che un tempo non lontano  fu la prima donna a  rivestire il ruolo di primo ministro britannico. Cosa avrebbe fatto oggi per rimettere in sesto la politica? La Tatcher diceva :"In politica se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo, ma se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna". "Iron Lady", è il titolo della pellicola in cui Meryl Streep impersona la Tatcher. Il film aiuta a capire quanto l'eredità lasciata dalla Tatcher, ed il personaggio stesso, suscitino più interesse oggi che nel finire del XX secolo. Al 2011, solo un importante Stato come la Germania, è guidato da una donna, Angela Merkel, classe 1954. La bimba comunista, nata a Berlino, è diventata oggi una delle donne più potenti del mondo e se ci incuriosisse  conoscere alcuni dettagli sulla sua vita privata, sappiamo che apprenderli è quasi impossibile, perchè  ha sempre mantenuto ferreo il confine tra i suoi due mondi, quello pubblico e quello privato. Ella ha mirato sempre ad essere la prima, a scuola, all'università, nella sua carriera in fisica, ancora, la prima del partito, ed il suo perfezionismo causa malumori ai suoi colleghi ministri, quando analizza minuziosamente tutti i passaggi di una proposta di legge. Deformazione professionale!
Ma la donna più ammirata degli ultimi 10 anni è la signora Clinton, infatti è noto a tutti il suo impegno nella campagna elettorale dapprima affianco al marito Bill, poi accanto al Presidente Barak Obama ed altrettanto apprezzati sono i suoi sforzi per combattere l'emarginazione femminile nel mondo.
Non dobbiamo dimenticarci però della "Figlia del Pakistan", Benazir Bhutto, la prima donna a capo di un paese musulmano. Classe 1953, figlia del primo ministro pakistano, fatto giustiziare nel 1979. A 35 anni, divenne la più giovane capo del governo in un paese musulmano, sempre impegnata a promuovere i diritti civili. Una volta diventata primo ministro, dovette dimettersi per le accuse di corruzione infertele e di cui si è sempre proclamata innocente. Nel 1999 lasciò il paese in seguito all'esilio durato otto anni. Ma grazie all'amnistia, Benazir rientrò in Pakistan nel 2007; fu accolta da un attentato in cui morirono in tanti, ma lei si salvò. Finalmente poteva preparare la sua campagna per le nuove elezioni! Ma di lì a poco, un nuovo la sorte  non la risparmiò e Benazir, l'icona anti islamista,  perse la vita in un attentato suicida, insieme ad altre 20 persone. Ma chi non voleva il ritorno di Benazir? La sua stessa famiglia che si sentiva disonorata, perchè era una donna trasgressiva, aveva dismesso il burqa, era andata a studiare all'estero, si diceva persino fosse l'emissario di Bush. Alla sua morte poteva succederle il figlio, ma è stato ucciso anche lui.
In uno dei suoi viaggi in India, Benazir conobbe Indira Gandhi, anche lei istruita da un padre famoso, perchè diventasse sua erede. Quando Benazir la conobbe, ne fu irritata, ma incuriosita e la descriveva come una donna di Seta ed Acciaio. Oggi la nuora, Sonia Gandhi è la donna più amata dell'India. Sonya conobbe il figlio di  Indira, mentre lei studiava inglese nella scuola di lingue per stranieri,  a Cambridge. Alla morte del marito, il partito del congresso, caldeggiò la sua ascesa in politica, ma lei non si sentiva ancora pronta e rinunciò all'incarico, riprovando sette anni più tardi, nel 1998, anno in cui assunse la la guida del Congresso Nazionale Indiano. Sonya ha saputo guidare grandi folle  e conquistare la fiducia dei suoi elettori, essendo stata rieletta ben quattro volte presidente della sua India. Un'altra donna che ammiro molto perche si è sempre attivata per la difesa dei diritti umani è Aung San Suu Kyi, insignita del premio Nobel per la pace nel 1991, rappresenta un modello di coraggio civico per la libertà. La sua vita è stata travagliata fin dai primi anni. Quand'era ancora bambina, il padre, a capo dei comunisti birmani, fu ucciso dai suoi avversri politici. A lui successe la madre e la piccola Aung, era sempre al su fianco, così potè studiare nelle migliori scuole inglesi ed indiane. Terminò gli studi a New York, dove conseguì la laurea in Filosofia, Scienze Politiche ed Economia. Lavorò alle Nazioni Unite e quì conobbe l'uomo che divenne suo marito, Micheal Aris. Aung fondò la Lega Nazionale per la Democrazia. Nel 1990 il regime militare chiamò il popolo a votare e vinse la Lega di Aung San Suu Kyi, che divenne I ministro, ma i militari presero il potere con la forza, annullando il voto popolare. Da allora, Aung fu confinata dal regime, agli arresti domiciliari, pur di vederla sparire. Ma lei, col suo carattere forte, non ha mai smesso di impegnarsi per il riconoscimento dei diritti umani, tanto che gli Stati Uniti, nel 2008, le hanno conferito la Medaglia d'Onore. Dal novembre 2010, Aung San Suu Kyi è libera.

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