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domenica 26 giugno 2022

Il Castello Medioevale di Acquafredda a Siliqua


La costruzione del Castello di Acquafredda è attribuita ai Conti della Gherardesca, nella persona di Ugolino, collocato nell'inferno dal Sommo Poeta Dante Alighieri, inquarto ritenuto un traditore. Il Conte Ugolino era un nobile pisano; egli visse tra il 1220 ed il 1289 e dapprima fu di parte ghibellina ma poi si avvicinò al partito guelfo che difendeva il Papa,  mentre i ghibellini sostenevano la causa dell'Imperatore e mal sopportavano l'intromissione della Chiesa nella vita politica di Firenze.

Ugolino divenne proprietario del forte di Siliqua dopo il 1257, a seguito della divisione del Giudicato di Cagliari; il Castello risulta essere però più antico, così come si evince da una bolla papale del 1238 e sorse su iniziativa dei marchesi di Massa, gli ultimi giudici di Cagliari. Dopo la morte di Ugolino il castello passò a Pisa e nel 1324, in seguito alla conquista  della Sardegna da parte degli aragonesi, questi ultimi ottennero il dominio del Castello.

E' del 1408 un documento ufficiale che sancisce la smobilitazione delle truppe ancora alloggiate nel castello di Acquafredda; dal 1410 fu abbandonato del tutto ed  in seguito passò di mano in mano ai vari feudatari sardi, avvicendatisi nel corso degli anni fino ad arrivare al 1785, anno in cui venne dichiarato "DISTRUTTO" e  riscattato dal re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia. La fortezza si articola su tre livelli: il Borgo, la Torre Cisterna ed il castello vero e proprio; il Borgo è la parte più bassa e comprende gli ambienti in cui vivevano i servi e le truppe, le stalle ed i magazzini; il tutto era difeso da una cinta muraria  smerlata, lunga 80 metri, in cui oggi si individuano tracce di 4 torri ed il cammino di ronda. Nel borgo è stata ritrovata una cisterna con volte a botte fatta con mattoncini in laterizio.

Al secondo livello si individua un'altra torre cisterna anch'essa con volte a "botte" entrambi visitabili. A 256 metri di altezza si trova il castello vero e proprio, oggi fatiscente, nonostante i diversi restauri fatti. Probabilmente la pianta era a forma di "U" ed includeva tre piani, di cui uno sotterraneo ed altri due oltre terra. Si è conservata abbastanza bene la Torre di Guardia posta più in basso rispetto all'ingresso.

Di recente sono stati fatti degli scavi nel castello di Acquafredda da cui sono emersi tre corpi di sesso maschile e di età compresa tra i 35 ed i 45 anni, riconducibili ai figli ed al nipote di Ugolino. Il Castello è oggi un'importante testimonianza risalente all'epoca medioevale e si trova a quattro chilometri dal centro di Siliqua, una cittadina del Sud Sardegna che che a sua volta dista   trenta chilometri da Cagliari. Il Castello di Acquafredda si erge su un colle di origine lavica, alto 256 metri.

Il sito è denominato "Domo Andesitico di Acquafredda", dove Andesitico sta per un tipo di roccia magmatica. Il Conte Ugolino in origine era ghibellino, ossia asserviva l'imperatore, col tempo i suoi interessi mutarono si spostarono dalla parte del papa, diventando così guelfo. Egli fu quindi accusato di tradimento e venne condannato a morte nella sua città, Pisa, ed imprigionato nella Torre dei Gualandi, detta anche torre della Muda, dove in passato venivano rinchiuse le aquile nel periodo della muta delle penne. Il castello visto dalla strada che porta a Giba, sembra piccolo perché si intravvede solo qualche muro di cinta fatiscente, nessuno penserebbe vedendolo così che invece esiste una grande area visitabile, così ricca di storia, di vegetazione e di fauna; nella zona vi sino diversi tipi di falco ed i falconieri che per la gioia dei turisti mostrano al pubblico perfino l'arrampicata ed il volo tipico del rapace con larga apertura alare.

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