sabato 15 maggio 2021

Gli elefanti nani in Sardegna



Sembra quasi impossibile pensare alla Sardegna come una terra un tempo popolata dagli elefanti nani che indisturbati giravano per l'isola. Infatti nel periodo Pleistocene ossia, due milioni di anni fa circa, il periodo più tardo delle glaciazioni, (oggi noi viviamo nel periodo Olocene, iniziato circa dodicimila anni fa), apparvero in Sardegna i primi elefanti che in realtà erano dei piccoli Mammut, detti più precisamente Mammuthus Lamarmorae, una specie a sé stante ma più piccola della norma, frutto del Nanismo Insulare, in contrasto al Gigantismo insulare. I paleontologi iniziarono a studiare la materia intorno al 1800 ed i loro studi sono stati avallati dal ritrovamento di una zanna di elefante lunga ben 48 centimetri nella zona di Alghero, insieme a pezzi di tibia ed alcuni denti, tutti risalenti al Pleistocene. Dobbiamo fare attenzione a quando stendiamo l'asciugamano sulla sabbia a non affossare col nostro peso un fossile che ci parla dei nostri amici elefanti. E' incredibile, ma avevamo gli elefanti nani in Sardegna! Nel Sulcis, a Gonnesa, durante i lavori di scavo per la ferrovia a metà '800, furono ritrovate parti di scheletro di quei mammiferi; ma i ritrovamenti ci furono anche ad Alghero, in Località Tramaglio,  e nel Sinis a Capo San Marco. In rapporto alle misure di ossa e denti, i Mammut sardi non dovevano essere più alti di un metro e mezzo al garrese e pesavano tra i 700 e gli 800 chilogrammi. Gli esperti si sono posti un mare di domande che aspettano risposte dagli studi in corso. In che modo i Mammut sono arrivati in Sardegna? Si ipotizza un abbassamento delle acque del periodo glaciale, che ha favorito l'avvicinamento tra le coste sarde e quelle della penisola italiana.

Come hanno fatto a ridurre così drasticamente le loro dimensioni? Come si sono adattati  al nuovo ambiente insulare? Qui non vi erano predatori per cui i Mammut dovevano condividere il territorio con i cervi ed i canidi, anch'essi di taglia ridotta, incluso il prolago sardo, l'antenato del coniglio. Queste specie di animali erano destinate però a scomparire con l'avvento dell'uomo sulla terra. I calchi dei resti ritrovati sono esposti al museo paleontologico di Carbonia. Gli studi in materia sono appena agli inizi, ma ogni volta che si ritroverà un piccolo reperto, lo si collocherà lì, nel grande puzzle che con l'aiuto dei paleontologi sardi si è appena iniziato a comporre. 

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